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Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Chi sono Nata ad Augusta, in Sicilia, da quasi 20 anni vivo a Firenze, culla del Rinascimento. Ho sempre lavorato nel campo dei Beni Culturali, occupandomi di Catalogazione di Beni Archeologici presso la Soprintendenza di Siracusa e Palermo, e di Beni Storico-Artistici a Firenze. Infine, per curare un altro aspetto del mio lavoro, quello della divulgazione, mi sono qualificata come Guida turistica, per poter così trasmettere, a chi mi ascolta, la mia grande passione per l'Arte. Inoltre collaboro con riviste di settore. Contatti cell. 339-1667051 e-mail: rosannabariguida@gmail.com

Arte: i tesori di Firenze Viali / Piazzale Donatello

Piazzale Donatello: il "Cimitero degli Inglesi" che ispirò Böcklin

A cura di Rosanna Bari

Delimitato dai Viali Matteotti e Gramsci, il cosiddetto "Cimitero degli Inglesi" nasce nel 1827 su una piccola area fuori dalla Porta a Pinti, concessa dal granduca Leopoldo II per soddisfare la richiesta delle comunità di stranieri protestanti a Firenze. Essi, di fatto, non potevano essere seppelliti all'interno delle mura cittadine, per un divieto di inizio Ottocento imposto dalla Chiesa Cattolica, destinando così le loro sepolture al cimitero acattolico di Livorno.

Realizzato grazie all'impegno della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera di Firenze, fu progettato dall'architetto Carlo Reishammer, che collocò il luogo di sepoltura su una piccola collinetta in prossimità della Porta. L'ingresso, costituito da un semplice edificio, dà l'accesso alla piccola altura costellata di
tombe adorne di sculture neoclassiche, intervallate da alti cipressi, come a protezione dell'ultima dimora di coloro i quali sono lì seppelliti.

Quando all'architetto Giuseppe Poggi fu dato l'incarico di realizzare il nuovo assetto urbanistico per Firenze Capitale, furono abbattute le vecchie mura per far posto ai grandi viali che circondarono, ed isolarono al centro, il piccolo spazio cimiteriale. Infine inglobato all'interno della città, dal 1877 alla comunità di protestanti fu posto il veto per nuove sepolture così, da allora, cominciarono ad utilizzare il Cimitero agli Allori vicino al Galluzzo. Nonostante appartenesse agli Svizzeri, dai fiorentini fu sempre chiamato "Cimitero degli Inglesi", visto che su 1409 tombe di 16 diverse nazionalità, 760 erano di Inglesi, come quelle della poetessa Elizabeth Barrett Browning e della scrittrice Frances Trollope. Fra le altre sepolture di personaggi celebri si ricorda quella dello scrittore Giovan Pietro Vieusseux, fondatore dell'omonimo Gabinetto scientifico-letterario. 

Probabilmente ispirato dalla visione onirica di questa insolita area cimiteriale, il pittore svizzero Arnold Böcklin realizzò il suo più famoso dipinto, evocatore di simboli ed allusioni, intitolandolo poi "L'isola dei morti" e realizzandone successivamente altre quattro versioni (1880-1886). La silenziosa isola del Cimitero degli Inglesi, luogo di meditazione e preghiera, ormai circondata dal traffico viario cittadino, ci mostra come il processo di modernizzazione che coinvolse l'area, sfortunatamente non ebbe la possibilità di tener conto della diversa realtà già esistente.

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