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Arte: i tesori di Firenze

Arte: i tesori di Firenze

A cura di A cura di Rosanna Bari (Giornalista pubblicista e guida turistica qualificata di Firenze)

Chi sono Nata ad Augusta, in Sicilia, da quasi 20 anni vivo a Firenze, culla del Rinascimento. Ho sempre lavorato nel campo dei Beni Culturali, occupandomi di Catalogazione di Beni Archeologici presso la Soprintendenza di Siracusa e Palermo, e di Beni Storico-Artistici a Firenze. Infine, per curare un altro aspetto del mio lavoro, quello della divulgazione, mi sono qualificata come Guida turistica, per poter così trasmettere, a chi mi ascolta, la mia grande passione per l'Arte. Inoltre collaboro con riviste di settore. Contatti cell. 339-1667051 e-mail: rosannabariguida@gmail.com

Arte: i tesori di Firenze Centro Storico / Via del Corso

Chiesa di S. Margherita de' Cerchi: la "Chiesa di Dante e Beatrice"

A cura di Rosanna Bari

Proseguendo nel nostro itinerario fiorentino, ispirati dalla figura del Sommo Poeta a settecento anni dalla sua morte, da Via del Corso, attraversando un piccolo arco, arriviamo davanti alla chiesetta di S. Margherita de' Cerchi, chiamata anche "chiesa di Dante". La sua origine risale al 1032, e fin dal 1353 fu sotto il patronato della famiglia Cerchi, da cui derivò la sua denominazione. La semplice facciata a capanna presenta una tettoia sovrastante il portale d'ingresso.

All'interno, al centro della volta, campeggia l'affresco con "Santa Margherita in gloria" e, all'altare, la"Madonna in trono e Sante" di Lorenzo di Bicci. La chiesa fu dedicata a Santa Margherita d'Antiochia, vergine e martire, incarcerata dopo aver dichiarato la fede in Dio. La sua iconografia la mostra con una croce in mano, e ai suoi piedi il diavolo sotto le sembianze di un animale mostruoso. In carcere, nella lotta contro il demonio che l'aveva ingoiata, Margherita, con l'aiuto della croce, riesce a salvarsi squarciandogli il ventre. Questo è il motivo per cui è la patrona delle partorienti. L'episodio è illustrato da Domenico di Michelino nella predella con scene della vita della Santa.

Fonti raccontano che in questa chiesa il Poeta, che abitava nelle vicinanze, si sposò con Gemma Donati, e qui vide per la prima volta Beatrice Portinari, sua musa ispiratrice e guida nel Paradiso della Divina Commedia. All'interno, un dipinto novecentesco, testimonia la giovane figura di Dante incantato al  passaggio di Beatrice accompagnata dalla madre e dalla balia Monna Tessa. Sotto l'altare della parete sinistra, la tomba della famiglia Portinari. Non è certo che Beatrice sia qui sepolta in quanto, andata in sposa a Simone de' Bardi, è molto probabile che si trovi invece in Santa Croce. Ma la magia che ci attira all'interno della chiesa, è proprio quella che ci fa immaginare di trovarci in un luogo saturo delle due figure che hanno gravitato in quest'area, e i cui sentimenti, che aleggiano ancora nell'aria, sono rinnovati dai numerosi bigliettini d'amore che i turisti lasciano cadere all'interno di una cesta, muta testimone delle loro passioni.

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