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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Tumori: ecco i tre step della prevenzione

I consigli su come prevenire, riconoscere e curare tempestivamente le masse tumorali

In oncologia vengono distinte tre forme di prevenzione: la primaria, la secondaria e la terziaria.

La prevenzione primaria

L’obiettivo è quello di impedire lo sviluppo dei tumori evitando di esporsi a fattori riconosciuti di malattia (cancerogeni noti come il fumo, l’asbesto, le amine aromatiche etc) in particolare negli ambienti di lavoro, ma soprattutto modificando quelle abitudini quotidiane che, se dannose, nel tempo possono provocare l’insorgenza di una malattia neoplastica.

A questo proposito alcuni semplici consigli riportati nel decalogo della prevenzione, possono esserci molto utili.

  1. Non fumare
  2. Mangiare molta frutta e verdura
  3. Limitare l'uso dei grassi, soprattutto animali
  4. Limitare il consumo di alcool
  5. Evitare l'uso di sostanze stupefacenti
  6. Fare attività fisica
  7. Controllare il peso corporeo
  8. Non esporsi alla luce solare e limitare l'uso di lampade abbronzanti
  9. Condurre una vita sessuale responsabile
  10. Eseguire regolarmente i controlli medici per una corretta diagnosi precoce

Una corretta strategia di prevenzione primaria non si basa solo sull’identificazione dei fattori di rischio, ma anche e soprattutto sull’informazione ed educazione sanitaria delle persone, in particolare dei giovani.

Fra gli strumenti a disposizione della prevenzione primaria annoveriamo anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro, quali il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma virus umano (HPV, responsabile del cancro della cervice uterina).

La prevenzione secondaria

La prevenzione secondaria  è la forma di prevenzione più conosciuta e richiesta.

Ha l’obiettivo di individuare il tumore in uno stadio molto precoce tanto da poterlo trattare  in maniera efficace, ottenerne la guarigione con una riduzione pertanto del tasso di mortalità.

La prevenzione secondaria coincide quindi con le misure di diagnosi precoce. In genere riguarda il periodo tra l’insorgenza biologica della malattia e la manifestazione dei primi sintomi.

Nel 1968 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stabilito i criteri universali in base ai quali una malattia che interessa un’ampia fetta della popolazione è idonea a essere oggetto di screening preventivi:

  • la malattia deve essere un reale problema di salute;
  • deve esistere un trattamento idoneo a curare la malattia diagnosticata;
  • deve essere riconosciuto uno stadio latente o devono essere riconoscibili i primi sintomi della malattia;
  • lo screening deve essere universalmente accettato dalla popolazione.

Gli screening oncologici sono rivolti ad una popolazione sana da sottoporre a test diagnostici a basso rischio e con bassi costi socio-economici e psicologici con l’obiettivo di diagnosticare precocemente l’insorgenza di tumori suscettibili di cure efficaci.

In Italia, i programmi nazionali di prevenzione secondaria hanno forniti risultati concreti nella diagnosi precoce delle neoplasie della mammella, dell’intestino e del collo dell’utero.

Screening in Toscana

In Toscana sono attivi programmi organizzati per:

  • Screening per i tumori della cervice uterina nelle donne di età 25-64 anni
  • Screening per i tumori del colon-retto negli uomini e donne di età 50-69/70
  • Screening per i tumori della mammella nelle donne di età 50-69 anni
  • Tumore della cervice uterina

In Toscana, i test utilizzati per la prevenzione del tumore della cervice uterina sono:

Pap test per le donne di età compresa tra i 25 e i 33 anni. Il test deve essere ripetuto ogni 3 anni

Test HPV per le donne di età compresa tra i 34 e i 64. Il test deve essere ripetuto ogni 5 anni

Fonte Ispro

I passi da seguire per diagnosticare precocemente un tumore

Segui le linee guida per una corretta prevenzione:

Mammella

  • autopalpazione mensile
  • esame clinico annuale dopo i 20 anni
  • ecografia a partire dai 30 anni
  • mammografia ogni anno dai 45 ai 49; ogni due anni dai 50 ai 74

Cervice uterina (collo dell’utero)

  • visita ginecologica annuale dopo i 18 anni (prima se sessualmente attive)
  • Pap Test ogni 3 anni (tra i 25 ed i 29 anni)
  • HPV Test (ricerca del Papilloma Virus) ogni 5 anni dai 30 ai 64 anni
  • Colposcopia su indicazione medica

Colon-retto

  • ricerca sangue occulto delle feci ogni due anni (dai 50 anni)
  • colonscopia a 50 anni poi ogni 3-5 anni in caso di riscontro di polipi
  • colonscopia anche prima dei 50 anni in caso di poliposi familiare o di familiarità per neoplasie colorettali

Cute

  • visita dermatologica annuale con dermatoscopia
  • autoesame della cute e dei nevi, indicazioni utili all’osservazione dei nevi:

 A Asimmetria: irregolarità di forma: una metà del nevo è diversa dall’altra
 B Bordi: bordi irregolari, frastagliati
 C Colore: scuro o non uniforme con sfumature nell’ambito dello stesso nevo
 D Dimensione: maggiore di 6 mm di diametro
 E Evoluzione: elevazione, estensione, emorragia spontanea e senza traumi
   in caso di lesione sospetta è necessario procedere all’asportazione chirurgica con valutazione istologica

Tiroide

  • ecografia tiroidea per evidenziare eventuali noduli
  • ulteriori indagini (strumentali e di laboratorio) su indicazione medica

Endometrio (corpo dell’utero)

  • visita ginecologica annuale
  • ecografia pelvica transaddominale e transvaginale + Eco Color Doppler annuale in donne in peri e post-menopausa e su indicazione medica
  • citologia endometriale in caso di perdite ematiche atipiche e su indicazione medica

Ovaio

  • visita ginecologica annuale
  • ecografia pelvica transaddominale e transvaginale annuale su indicazione medica. Il controllo periodico è particolarmente consigliato alle donne con familiarità positiva per carcinoma ovarico o in caso di mutazioni genetiche come quelle riscontrabili nella sindrome del carcinoma ereditario della mammella /ovaio e nel carcinoma colo-rettale non polipoide del retto

Cavo orale

  • visita odontoiatrica annuale
  • indagine velscope—> tecnica che utilizza una luce ad alta intensità in grado di  stimolare la naturale fluorescenza dei tessuti. Le alterazioni di questa proprietà tissutale sono indicative di patologia
  • in caso di lesione sospetta è necessario procedere con la biopsia e l’esame istologico

Prostata

  • esplorazione rettale (dai 50 anni)
  • ecografia transrettale su indicazione medica
  • determinazione PSA su indicazione medica

Prevenzione terziaria

Con  questo termine si intende la prevenzione delle recidive o delle metastasi di un tumore dopo che la malattia è stata trattata con chirurgia, radioterapia e chemioterapia (o tutte e tre insieme). 

Comprende anche i trattamenti adiuvanti che hanno come obiettivo di eliminare le eventuali cellule residue dopo il trattamento loco regionale della malattia

Fonte Ant

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