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Ucraina: Nardella all’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni

Il sindaco relatore del rapporto sul piano di ricostruzione: “Coinvolgere attivamente le città”

“La ricostruzione in Ucraina richiederà costi e sforzi ingenti per cui servono misure economiche appropriate. Davanti alla crisi sanitaria del covid-19, abbiamo reagito restando uniti e sviluppando nuovi strumenti economici per il finanziamento delle misure necessarie non solo per contrastare l’emergenza, quanto per permettere la ripresa come il PNRR. Adesso, per fronteggiare questa crisi internazionale egualmente dobbiamo restare uniti e favorire misure economiche specifiche e straordinarie come l’emissione di Ukrainian Bond o il lancio di un nuovo Piano con regole di accesso al credito simili al PNRR e l’inizio del pagamento del debito solo dal 2027”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, in missione a Bruxelles per partecipare come relatore del piano per la ricostruzione dell’Ucraina alla seduta plenaria del Comitato europeo delle Regioni.

Nardella ha ricordato le tappe dell’invasione russa. “Poco meno di 8 mesi fa, all’alba del 24 febbraio 2022, il Presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle sue truppe, ammassate ai confini, di invadere i confini l'Ucraina, stato indipendente e sovrano - ha detto -.

Un’aggressione deliberata, preceduta da nessuna provocazione, ingiustificata e ingiustificabile contro il popolo ucraino, un attacco alla sovranità e all’integrità territoriale, che, nell’arco di pochi mesi, ha causato la perdita di molte vite umane civili e militari, la persecuzione e il rapimento di amministratori locali e regionali, nonché giornalisti e difensori dei diritti umani, eccidi, stupri di massa e la deportazione di molte migliaia di cittadini ucraini. Oltre a quelli in termini umani, questa guerra ha già causato oltre 750 miliardi di euro di danni, dovuti alla distruzione integrale di edifici, scuole, ospedali, abitazioni, larghe porzioni del patrimonio culturale ed ha portato alla perdita del 30-50% della capacità produttiva dell’economia ucraina”.

“Dalle città ucraine - ha proseguito -  è emersa una reazione tenace a difesa del proprio Paese e una forte richiesta di aiuto. Noi, Europa, dalle nostre città alla Commissione, abbiamo risposto compatti e coesi sia con azioni di solidarietà per offrire sostegno immediato e favorire la resistenza del popolo ucraino, sia con l’ideazione di programmi a lungo termine per favorire la ricostruzione e la ripartenza dell’Ucraina”.

“Con ancora nell’animo e nel cuore le immagini dell’attacco di poche ore fa a Kiev, vi chiedo di resistere allo sconforto e concentrarvi sul futuro del territorio ucraino e della sua popolazione - ha affermato - e sul processo di ricostruzione delle aree rurali e urbane, processo a cui noi possiamo, dobbiamo e vogliamo partecipare come città e regioni europee”.

Per Nardella “la ricostruzione servirà a garantire un futuro prospero, equo, verde, più democratico per ogni abitante dell’Ucraina e, soprattutto, per le nuove generazioni. Seguirà i principi dello stato di diritto, declinerà gli obiettivi europei di sostenibilità, per l’inclusione sociale, la sicurezza e la protezione del lavoro e per questo, l’Ucraina, come stato candidato, dovrà attivarsi per l’adozione di un pacchetto di riforme nazionali a favore della lotta alla corruzione, della trasparenza, dello sviluppo di una multi-level governance e a favore della cooperazione con la comunità internazionale”.

“Su piano pratico, il processo sarà suddivisa in 3 fasi - ha spiegato - : prima di tutto la risposta emergenziale, per garantire i bisogni primari di ogni persona e il sostegno logistico; poi la seconda fase per la ricostruzione di infrastrutture, fonti energetiche, fonti riscaldamento, di strutture e servizi di welfare per favorire la ripartenza delle città ed il ritorno delle persone; infine la terza fase: azioni long term, di efficientamento amministrativo, di riforme legislative per allinearsi agli standard europei di giustizia, welfare e sostenibilità ambientale”.

“La ricostruzione - ha concluso - deve prevedere il coinvolgimento attivo di città e regioni europee e ucraine attraverso programmi di scambio, di gemellaggi, di cooperazione per lo scambio di know-how, competenze e conoscenze. Sindaci, stakeholder e leader regionali sono essenziali in questa fase di resistenza, ma ancor più lo saranno nel guidare il processo di ricostruzione del Paese, un processo che non può non essere Bottom-up”.

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