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Sanremo: Benigni incanta l'Ariston. Ecco cosa ha detto nel monologo sulla Costituzione

In sala ad applaudire anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Un monologo durato 18 minuti sulla Costituzione: a portarlo sul palco dell'Ariston Roberto Benigni, che ha aperto così la 73esima edizione del Festival di Sanremo.

 "La Costituzione è un'opera d'arte, frutto dell'audacia dei costituenti che hanno saputo guardare al futuro, a noi e anche oltre", ha detto Benigni. L'intervento dell'artista toscano è stato interrotto numerose volte dai lunghi e calorosi applausi del pubblico del Teatro Ariston, ma anche dai due conduttori del Festival Amadeus e Gianni Morandi e dal presidente della Repubblica, seduto insieme alla figlia su un palchetto d'onore.

Mattarella con la figlia Laura all'Ariston di Sanremo

Il pubblico dell'Ariston ha tributato tre minuti di standing al Capo dello Stato, accompagnato dalla figlia Laura. La prima volta di un Presidente della Repubblica a Sanremo "Lei - è stato l'incipit di Benigni rivolto a Mattarella - è al secondo mandato, Amadeus è al quinto, mi dica lei presidente se è costituzionale..." "Il presidente ha detto di no", ha aggiunto Benigni mentre Mattarella applaudiva e sorrideva.

Rivedi la prima serata del Festival di Sanremo 2023

La Costituzione è un "inno alla libertà" e gli articoli sono "una poesia", ha detto Benigni. E se fosse una canzone sarebbe "Volare", l'inno più bello alla libertà. "I padri costituenti che hanno scritto la nostra Costituzione bellissima, la più bella del mondo, erano divisi su tutto. Ma erano uniti su una cosa: scrivere uniti tutti insieme principi e regole della nostra nuova meravigliosa Costituzione".

Mattarella è stato continuamente ringraziato, salutato e chiamato in causa dall'attore. Che ha ricordato come "fra quei padri costituenti uno si chiamava Bernardo Mattarella: proprio il padre del nostro presidente..."

"L'articolo 21 (Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero), scritto con un linguaggio semplice, sembra scritto da un bambino, è un articolo straordinario perché è per me l'architrave, il pilastro di tutte le libertà dell'uomo, il più semplice e il più forte", ha proseguito Benigni.

"Prima della Costituzione, durante il ventennio fascista, non si poteva pensare, c'era una sola canzone, era la propaganda. La Costituzione ci ha liberato dall'obbligo di avere paura", ha aggiunto. "Pensate, in paesi molto vicini a noi gli oppositori vengono incarcerati, avvelenati, a volte spariti fisicamente. - ha concluso l'attore toscano - I nostri padri costituenti ci hanno tracciato la strada e a noi hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare tutto questo realtà".

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