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Toscana, sale l'aspettativa di vita: più vecchi e popolazione in calo

Presentato l'ultimo rapporto 'Salute in Toscana': in aumento i malati cronici

Una popolazione sempre più anziana, cresciuta negli ultimi vent'anni solo grazie agli stranieri, con stili di vita più sani e mortalità in diminuzione, ma con malati cronici in aumento e costante incremento della violenza contro le donne. In aumento donazioni e trapianti d'organo. E' la fotografia dei toscani che emerge dal Rapporto 2017 su 'Welfare e Salute in Toscana', presentato ieri dall'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi.

Il contesto socio-demografico

I residenti toscani al 1° gennaio 2018 sono circa 3 milioni e 737mila. La popolazione è cresciuta negli ultimi venti anni grazie agli stranieri ma è diminuita nel 2017 per il terzo anno di seguito, in corrispondenza del rallentamento dei flussi migratori.

Lo studio segnala anche un costante invecchiamento della popolazione: un quarto dei toscani è over 64 e ci sono due anziani ogni giovane tra gli 0 e 14 i anni. “La flessione di nuovi residenti stranieri mette a rischio il ricambio generazionale”, si legge nello studio.

Rispetto al 2016 nel 2017 si sono registrati il 2,3% di nati in meno (-5% i nati dalle donne straniere). La speranza di vita alla nascita invece è superiore di sei mesi rispetto alla media nazionale: 85,4 anni per le donne e 81,3 per gli uomini.

Le famiglie toscane

Sono 1 milione e 650mila le famiglie in Toscana, in forte trasformazione: si assottigliano le reti familiari (2,25 componenti medi per famiglia, media Italia 2,31), aumenta l’instabilità matrimoniale (13mila700 separazioni e divorzi nel 2016, 3,4 ogni 1000 residenti) e cambia la composizione (dominano le unipersonali, crescono le coppie senza figli e le monogenitore, diminuiscono le coppie con figli). Sono circa 408mila gli stranieri residenti in Toscana e rappresentano l'11% della popolazione (8,3% il dato a livello nazionale).

Lo stato di salute dei toscani nel 2017

Lo studio sottolinea che in Toscana “si beve meno alcol rispetto al passato, ancora un po' di più della media italiana, ma con meno eccessi (meno ubriacature). Si mangia un po' meglio e si fa più attività fisica e sportiva (la praticano 2/3 dei toscani da 3 anni in su), con effetti positivi sul peso: la temuta "epidemia" di obesità, che colpisce molte regioni del sud Italia, in Toscana fortunatamente non c'è”.

Allo stesso tempo diminuiscono i fumatori e cominciano gli effetti positivi sulla mortalità legata al fumo: meno malattie respiratorie e meno tumore del polmone quindi. Continua a diminuire la mortalità generale, grazie ai progressi in prevenzione e cura di tumori e malattie cardiocircolatorie, patologie che da sole costituiscono i 2/3 dei decessi. Sono però in aumento i malati cronici, anche per l'invecchiamento generale della popolazione: sono circa 1 milione e 440mila, pari al 38,6% dei toscani (39,1% in Italia), 35mila in più rispetto al 2015.

“La mortalità infantile è ormai a valori molto bassi, così come si riducono la mortalità prematura (prima dei 65 anni) e la mortalità evitabile con prevenzione e cure tempestive assicurate dal sistema sanitario – prosegue la nota diffusa dalla Regione -. L'introduzione dell'obbligo vaccinale ha fatto sì che tutti i livelli di adesione a 24 mesi di vita aumentino in Toscana, riportando la regione sulla soglia di eccellenza della copertura vaccinale. La Toscana è ormai dal 2012 stabilmente ai vertici della classifica delle regioni dei Livelli Essenziali di Assistenza”.

Diminuiscono, anche se il dato resta alto, dei cosiddetti NEET ('not in education, employment or training', giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano): sono il 17% dei 15-29enni toscani, rispetto al 24% a livello nazionale. Sono 59mila le famiglie in povertà relativa (il 3,6% delle famiglie, rispetto al 10,6% a livello nazionale). 53mila le famiglie in povertà assoluta (3,2% in Toscana, media italiana 6,1%).

“Il nostro sistema sanitario funziona, parlano i dati  - commenta l'assessore Saccardi -. I toscani vivono più a lungo, hanno abitudini e stili di vita più sani, maggiori chance di sopravvivenza grazie agli screening e si salvano più vite rispetto al passato. Calano anche i dati sulla povertà. Certo, ci sono ancora punti deboli, ma il sistema è in buona salute”.

Chi volesse approfondire può leggere il seguente documento: Sintesi Rapporto Popolazione e Salute 2017

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