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Uffizi e turismo, direttore Schmidt: "Firenze e la Toscana diventino un modello di slow tourism"

Nei prossimi mese le Gallerie degli Uffizi sperimenteranno nuovi itinerari e pacchetti speciali, l'appello è di iniziare a farlo tutti insieme

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt torna a parlare del futuro dei musei, in un'intervista rilasciata a FirenzeToday aveva già affermato che la chiave di volta per le gallerie d'arte risiede nella tecnologia e nello slow tourism. Ieri, il direttore intervenendo a Destination Talks (confronto in diretta su YouTube sul tema del turismo a Firenze organizzato da Destination Florence Convention & Visitors Bureau) ha sottolineato l'importanza di cambiare il turismo. "Voglio lanciare un appello: Firenze e la Toscana possono diventare il nuovo modello del turismo slow. Sarebbe una prospettiva da sperimentare nei prossimi mesi, di concerto con le varie istituzioni e categorie interessate, per creare programmi di viaggi e di visite che offrano un’esperienza migliore, lontana dallo stile 'selfie e fuggi' di questi ultimi anni. Non deve essere necessariamente un’offerta più costosa, il binomio qualità-prezzo gonfiato è da sfatare, ma dobbiamo sperimentare una formula nuova di turismo, che da un lato renda le persone più ricche culturalmente, dall’altro tuteli e rispetti l'ambiente. Il binomio dovrebbe essere, semmai, cultura-ecologia, nel rispetto della città e del paesaggio".

All'incontro hanno preso parte anche operatori del settore, gli assessori al turismo del Comune di Firenze Cecilia del Re e della Regione Stefano Ciuoffo. "Dobbiamo concepire offerte di qualità, sperimentando anche nuovi metodi di fidelizzazione dei visitatori, e aprire anche a interessi trasversali", ha aggiunto Schmidt, che appoggia completamente la proposta di creare "pacchetti integrati", nei quali siano coinvolti più soggetti: musei, alberghi, enti pubblici, e altro ancora. 

Nell’incontro si è parlato anche del “turismo di prossimità”, che porta a conoscere meglio il territorio e a coinvolgere i “vicini di casa” in una rete di itinerari. In questo senso, Schmidt ha proposto di variare le tematiche dei percorsi, portando l’attenzione per esempio sui luoghi di Galileo Galilei e di altri personaggi della storia toscana; anche sui Medici, “bisognerebbe variare la prospettiva partendo non dagli Uffizi, ma da San Marco, dove non solo si trovano le origini del mecenatismo mediceo ma del Rinascimento stesso". Secondo il direttore degli Uffizi sarebbe da valorizzare, in prospettiva, il "turismo interregionale, specie tra regioni limitrofe, con la creazione di itinerari ad hoc: per esempio sulle orme di San Francesco tra Umbria, Lazio, Toscana. Ma anche viaggiando tra la Toscana e le Marche, possiamo seguire a ritroso la storia di una larga parte delle collezioni fiorentine, arrivate da Urbino nel ‘600 grazie a Vittoria della Rovere, che ha portato in dote un’impressionante quantità di capolavori, oggi tra i più ammirati agli Uffizi e a Pitti".

Schmidt ha infine affrontato il tema delle guide turistiche: "in questo campo - ha detto - abbiamo visto in passato una liberalizzazione selvaggia delle licenze, spesso “comprate” in paesi dove non vigono i nostri criteri di selezione. Il risultato è una qualità talvolta bassa se non addirittura deludente, e una inaccettabile competizione sui prezzi. È uno scandalo invece che guide turistiche qualificate talvolta vengano pagate meno di 100 euro l'ora. Non credo nell'economia al ribasso, ma nella congruità dei prezzi. Gli sconti hanno senso se fanno parte di una strategia. Lo sconto ad ogni costo invece serve solo a peggiorare la qualità della visita che si offre al pubblico".

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