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Duomo, Battistero, Campanile e Museo riaprono gratis: "Perdite per 20milioni di euro" / VIDEO

L'Opera del Duomo di Firenze riapre e lo fa offrendo visite gratuite alla Cattedrale, Battistero, museo e Campanile

L'Opera del Duomo di Firenze riapre. Lo fa rendendo gratuiti gli ingressi fino al 31 maggio, un segnale di speranza e ripartenza per dipendenti e cittadini. Da oggi, giovedì 21 maggio, si possono prenotare gli ingressi che saranno da domani (venerdì 22) fruibili. I posti disponibili sono limitati per permettere ai visitatori di mantenere 1.8 metri di distanza.

"L’Opera di Santa Maria del Fiore - dichiara il Presidente Luca Bagnoli - riapre seppur con un volto completamente diverso. Il venir meno della stagione turistica avrà un pesante impatto sulla nostra Istituzione. Venti milioni di euro di ricavi perduti – come l'impegno di quattro anni di restauri che in queste condizioni sono resi impossibili – costringeranno l'Opera a interventi drastici per adempiere all’obbligo giuridico di conservazione del patrimonio monumentale a essa affidato. Inevitabile conseguenza la riorganizzazione dello svolgimento delle attività e il doloroso azzeramento della programmazione culturale, per cui sono state sospese le Celebrazioni per i 600 anni della Cupola, le rassegne musicali O Flos Colende e Note al Museo e interrotta la collaborazione con la Pergola per l’impiego del Teatro Niccolini". "E nonostante questo riapriamo per dare un segnale di speranza concreto, per dire ai fiorentini e a tutto il mondo che noi ci siamo pronti ad accogliere in sicurezza quanti verranno a Firenze".

In particolare, per quanto riguarda il seicentenario, le celebrazioni al momento sono solo rimandate: l'annullamento non è definitivo. Come ha sottolineato Presidente Luca Bagnoli la decisione, presa a malincuore, si è resa necessaria per portare a termine o iniziare alcuni lavori di restauro improrogabili.

L'Opera di Santa Maria del Fiore, come annunciato, sarà la prima istituzione al mondo ad adottare in ambito museale una nuova tecnologia che permette di mantenere la distanza di sicurezza tra i visitatori. Si tratta di un dispositivo (Tag EGOpro Social Distancing sviluppato dalla società italiana AME (Advanced Microwave Engineering) di piccole dimensioni, fornito gratuitamente ai turisti all’inizio delle visite, che una volta indossato segnala con un suono, vibrando e illuminandosi, che è stata superata la distanza minima consentita. Terminata la visita, il dispositivo sarà riconsegnato e sanificato per essere poi riutilizzato. Il sistema è anonimo e non traccia i movimenti e i dati.

All'interno del Museo dell'Opera del Duomo sarà necessario seguire un percorso definito che purtroppo non vede inclusi la terrazza panoramica con la vista sulla Cattedrale e il secondo piano (dove sono esposte le riproduzioni della facciata).

I musei statali

I musei statali (l'Opera del Duomo non è un museo statale) hanno subito ingenti perdite, nel report dell'Istat "I musei statali al tempo del Covid-19" è stato stimato un mancato incasso di circa 78 milioni di euro e una mancata affluenza di quasi 19 milioni di visitatori tra marzo e maggio 2020.

L'emergenza sanitaria e il relativo lockdown che ha chiuso i musei in tutta Italia ha causato, e un mancato incasso di circa 78 milioni di euro. A stimarlo è l'Istat nel report "I musei statali al tempo del Covid-19". Nello stesso trimestre dello scorso anno le strutture museali statali avevano registrato oltre 17 milioni di visitatori, realizzando introiti lordi per 69 milioni di euro. In base al censimento del 2018 il patrimonio culturale statale conta 460 tra musei, aree archeologiche e monumenti.

Quattro su dieci sono musei e gallerie (42,2%). Più della metà delle strutture (53,3%) risulta localizzata in quattro regioni: Lazio, Campania, Toscana ed Emilia-Romagna. I primi 10 comuni per numero di musei e istituti similari statali sono Roma, Firenze, Napoli, Bacoli, Parma, Ravenna, Siena, Trieste, Venezia e Arezzo.

Quasi 55 milioni di persone hanno visitato le strutture statali nel 2019, con un incasso di quasi 243 milioni di euro. Lazio, Campania e Toscana raccolgono quasi l'80% del pubblico e degli incassi del 2019. I monumenti e le aree archeologiche accolgono più della metà del totale dei visitatori (quasi 29 milioni). Un quarto delle persone (14 milioni) si concentra nei musei mentre il 21,3% (quasi 12 milioni) ha acquistato un biglietto integrato per visitare le strutture di circuiti museali (82,9 milioni di euro di introiti).

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