Crisi, le associazioni cattoliche: "Sofferenza diffusa, emergenza povertà sia prioritaria"
Il presidente toscano Martelli: "Investire in politiche di contrasto alla povertà, potenziamento del lavoro e sostegni economici alle famiglie"
"La povertà è diventata un problema urgente che dobbiamo iniziare a porre tra le priorità assolute nella discussione pubblica e nei programmi di ripartenza. La pandemia sta lasciando un'eredità pesante, con detriti sociali, economici e sofferenza diffusa. Anche in Toscana la ferita da rimarginare è ampia".
Così Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, analizzando l'ultima indagine condotta e pubblicata da Irpet che racconta di 1.650 euro in meno a famiglia, che sarebbero stati quasi il doppio senza misure di aiuto al reddito. Si parla di 21 individui ogni 100 diventati più poveri, ma anche in questo caso i numeri potevano essere molto più seri senza l'intervento pubblico.
Boom richieste per reddito emergenza ai patronati
"Gli sportelli del patronato Acli hanno ricevuto numerose domande per il reddito di emergenza - spiega Martelli -. Serve investire in politiche di contrasto alla povertà, di potenziamento del mercato del lavoro e destinare ancora sostegni economici alle famiglie. Sono questioni da considerare al pari dell'emergenza sanitaria per poter mantenere la coesione sociale".
"Nodo" giovani e donne
"Dobbiamo porre poi attenzione alle due categorie più offuscate in questa crisi: i giovani e le donne - continua Martelli - Il normale processo di studio, ricerca del lavoro e assunzione, che già presentava difficoltà prima della pandemia, è diventato oggi ancora più instabile e privo di certezze".
Toscana: disastro occupazione, 50mila posti di lavoro già persi
"Molti settori occupazionali rappresentano un salto nel buio, le prospettive di crescita sono limitate e questo non può che frenare il futuro dei ragazzi e la loro realizzazione professionale" conclude il presidente Acli.