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"Comune di Sesto Fiorentino solidale con tutti tranne che con i marò"

Fratelli D'Italia- Alleanza Nazionale chiedono al Sindaco di esporre uno striscione come segno di solidarietà ai due Marò trattenuti in India  

Dopo lo slittamento del processo per i due Marò trattenuti in India a giugno il Gruppo di Fratelli d'Italia propone di nuovo al Sindaco Gianassi di esporre sul palazzo comunale uno striscione per i due fucilieri di marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone.

Non è la prima volta che il gruppo avanza questa richiesta, infatti un'altra analoga era sta avanzata a febbraio ma senza avere una risposta positiva.

"Siamo francamente basiti e sbigottiti dal rifiuto del nostro Sindaco - commenta Romeo Maurizio Rosano rappresentante del movimento e membro per la Provincia di Firenze dell'Assemblea Nazionale. - Francamente visto la sensibilità che sta rivolgendo Renzi ed suoi ministri in questa annosa questione credevamo che il Sindaco non avesse nessun tipo di problema nel dimostrare solidarietà ai nostri due ragazzi ed alle loro famiglie. Ma evidentemente ci sbagliavamo”.

In una nota stampa i rappresentanti di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e tutto il centro destra sestese sottolineano come loro siano rimasti “in silenzio nonostante la scelta squisitamente politica del Sindaco nel dare la cittadinanza onoraria ai bambini extracomunitari in occasione della celebrazione del 70° anniversario della strage del Collegino

Da parte di Fratelli d'Italia si legge sempre nella nota “ è stato apprezzata la volontà di sensibilizzare le persone contro il razzismo con l'esposizione di uno striscione arancione. Non si è voluto scordare gli sforzi fatti da questa stessa amministrazione per dimostrare solidarietà nei confronti di una giornalista  (Sgrena) trattenuta ingiustamente e privata della libertà, così come ingiustamente sono trattenuti i nostri due militari”.

Il Gruppo di FdI-AN comunica che è già stata consegnata una replica al Sindaco Gianassi nella quale affronta e contesta tutte le motivazioni del suo rifiuto, ovviamente politico.

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