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Sesto Sesto Fiorentino / Via Pietro Nenni

Carburanti, la misteriosa pianta tropicale che diventa una miniera d'oro

Il caso di Agroils, start-up sestese che nel 2013 ha attirato oltre 1 milione di euro di investimenti. Tecnologia con brevetto americano, ma ideata da un ricercatore italiano

Da una pianta tropicale si ricava biocombustili e mangimi. Succede nella start up "Agroils" a Sesto Fiorentino che lavora la Jatropha curcas, un arbusto appartenente alla famiglia delle Euforbiacee. Una pianta che grazie alla sua resistenza alla siccità è coltivabile in aree semi desertiche adattandosi anche a zone dove l'acqua scarseggia.

Agroils Technologies è una giovane azienda biotech attiva nei settori dei biocombustili e dello sviluppo sostenibile, e nel 2013 è stata dichiarata la più innovativa start up dell'anno. Riuscendo ad attrarre investimenti per più di un 1 milione di euro.

Il progetto del Jatropha Food and Fuel BioRefinery (JFFB) è stato sviluppato negli Stati Uniti dal ricercatore italiano Prof. Roberto Crea e poi sperimentata sul campo in Repubblica Domenicana per poi arrivare a Firenze all'Incubatore di imprese.

Il progetto di Agroils permette di superare il conflitto tra la produzione di carburanti e produzione di cibo, grazie all'invenzione, lo sviluppo e la commercializzazione della prima piattaforma tecnologica al mondo che sarà in grado di trasformare l'arbusto tropicale in prodotti diversi allo stesso tempo. Infatti da questa pianta semi-desertica si ricavano biocarburanti, mangime per gli animali e, dopo aver detossificato l'arbusto, una componente acquosa ricca di molecole bioattive di interesse nutrizionale e farmacologico.

Nello staff di Agroils sono impiegati diversi dottori, ingegneri, biologi e tecnici. L'azienda rappresenta un raro esempio dove l'idea concepita all'estero e sviluppata in Italia sta creando occupazione, e sviluppo.


 

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