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Chiusura del Woodstock: "Non semplice applicazione del divieto"

L'assessore alla polizia municipale di Scandicci nonchè responsabile sicurezza Anci Toscana scrive al direttore

“Stato di etilismo acuto” questo è stato diagnosticato al minorenne che nella notte tra il 28 e il 29 settembre è finito all'ospedale di Torregalli a seguito di un malore accusato all'interno della discoteca Woodstock di Scandicci.

Un episodio che ha fatto scalpore anche per la giovane età del ragazzo, 15 anni, e su cui sono ancora in corso le indagini. Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo sarebbe andato nel locale per festeggiare un compleanno. All'entrata gli sarebbero stati controllati i documenti ma dopo  sarebbero state servite bottiglie al tavolo senza però controllo nella somministrazione.

Ordinanza di chiusura per 15 giorni è questo il provvedimento che arriva dalla questura fiorentina. Sul fatto si è espresso anche l'assessore alla polizia municipale del Comune di Scandicci Agostina Mancini. “E' un problema che preoccupa molto l'abuso di alcool nei minori che ha aspetti fondamentalmente culturali. Bisognerebbe investire di più nei progetti per cercare di cambiare la moda 'mi diverto sballando'. E' chiaro che i gestori dei locali si devono attenere alla legge e trovo giusto quello che ha fatto il comune di Firenze per gestire la movida”.

L'assessore Mancini riveste anche il ruolo di responsabile per la sicurezza dell'Anci Toscana e per questo stamani ha scritto una lettera al direttore. “Il recentissimo episodio di abuso alcolico – scrive Agostina Mancini responsabile per la sicurezza dell'Anci Toscana - da parte di un minore ha posto all’attenzione mediatica un problema, quello dell’alcolismo giovanile, con il quale gli amministratori locali, le Forze dell’ordine e le istituzioni si misurano ogni giorno, valutandone esattamente i rischi per la salute fisica, mentale e sociale dei giovani e delle loro famiglie. I Comuni hanno a cuore la salute e l’incolumità dei loro giovani e operano per la loro tutela quotidianamente, pur in mezzo a mille difficoltà”.

Nel testo della lettera l'assessore Mancini sottolinea come i corpi di polizia municipale sono impegnati nella lotta contro questo fenomeno con interventi anche di educazione stradale nella scuole, ma che “è necessario portare la formazione non solo nelle scuole ma anche nelle famiglie. L'abuso di alcool da parte dei minori è un fenomeno sociale purtroppo in aumento, si tratta anche di un processo di accettazione sociale nel gruppo. Ecco su questo dobbiamo lavorare”.

Un altro punto su cui il messaggio al direttore Anci toscana si concentra è la legislazione di “non semplice applicazione”. “La legge sul divieto di vendita di alcol ai minori - conclude Agostina Mancini responsabile sicurezza Anci Toscana - ha profili di non semplice applicazione, la distinzione tra divieto di vendita e di somministrazione ne è un esempio, e le sanzioni emesse vengono sistematicamente contestate dagli esercenti”.

LOCALE - Il locale, con un comunicato diffuso sul profilo facebook, ha informato i clienti della temporanea chiusura sottolineando che “il personale del locale non ha somministrato alcolici direttamente al quindicenne come si rileva anche dal provvedimento del questore. La direzione del locale è sempre stata attenta: all'ingresso del locale viene effettuato il controllo dell'età tramite esibizione del documento d'identità e ai minori di sedici anni viene rilasciato una tessera d'ingresso diversificata che non permette la somministrazione di alcolici”.

Nella nota stampa non manca una considerazione sulla legge che è stata attuata per chiudere la discoteca. “Si chiama Articolo 100 – si legge nella nota  - emanato con regio decreto nel 1931 e anche chi ha conoscenze minime di storia può capire in quale clima politico sia stato emanato. Secondo noi una legge che condanna un'attività in modo così pesante, preventivamente e senza dare la possibilità di una difesa o di portare le proprie testimonianze, non può appartenere a uno Stato di diritto”.

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