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Case per le giovani coppie ed un parco urbano nell'ex Caserma Lupi di Toscana

Venerdì scorso il sopralluogo di Comune Firenze, Scandicci, Quartiere 4, Esercito e Demanio, per vedere come è possibile riqualificare i 100 mila metri quadri

Centomila metri quadri che potrebbero trasformarsi in alloggi per giovani coppie, parco urbano, attrezzature sportive e altri servizi. E’ questo il risultato del sopralluogo congiunto delle commissioni consiliare all’urbanistica del Comune di Firenze, Scandicci e quartiere 4 alla caserma Gonzaga venerdì scorso. Alla visita hanno partecipato anche l’Esercito e addetti del Demanio.

I centomila metri quadri sono quelli della caserma ex Lupi di Toscana, che è stata attiva fino al 2008 e che poi è stata chiusa. Una città nella città, con alloggi, parcheggi, uffici, luoghi all’aperto, mensa bagni e molti altri servizi. Una cittadella che attende da molti anni di rinascere dall’oblio in cui è caduta dopo la chiusura.

Al sopralluogo oltre all’assessore all’urbanistica del comune di Firenze Elisabetta Meucci ha partecipato anche il sindaco di Scandicci Simone Gheri e il vicesindaco e assessore all'urbanistica Alessandro Baglioni, insieme a rappresentanti dell'Esercito e dell'agenzia del Demanio (direttore regionale Stefano Lombardi con Claudia Cangiotti, Cristina Viviani).

Secondo il Sindaco di Scandicci Simone Gheri il recupero della Caserma Gonzaga “va inserito in un disegno unitario che coinvolga tutta l’area che va da Torregalli a San lorenzo a greve da San Giusto a Soffiano. E questo, per farlo bene, non possiamo chiuderlo nelle nostre stanze ma in una stretta concertazione con le altre amministrazioni dell'area a partire dal Comune di Scandicci e nel confronto con Università, Ordini professionali e tutti coloro che intendono dare un contributo di idee per il futuro della Firenze grande”.

Sulla caserma degli ex lupi di Toscana si è espressa anche la presidente della commissione di Scandicci Giulia Bartarelli che ha spiegato come questa sia “la seconda esperienza di collaborazione condivisa delle due commissioni. Siamo soddisfatti perché stiamo creando le condizioni per entrare nel vivo con la progettazione di quest’area, come altre al confine tra i due Comuni. A partire dalla nostra esperienza sul territorio daremo un contributo concreto nelle scelte che riguardano le funzioni da realizzare; non è un caso che nel nostro Regolamento urbanistico sia espressamente prevista la condivisione con i Comuni circostanti sulle previsioni per le aree di confine”.

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