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Video, la verità di Ljajic: "Non perdono Delio Rossi"

Adem Ljajic comincia dalle scuse perquell'applauso irriverente, cercando di spiegare cos'è successo inquegli istanti concitati. Istanti che hanno fatto il giro del mondo. Ecco la versione di Ljajic su quantoaccaduto al minuto 32 di Fiorentina-Novara

"Prima di tutto chiedo scusa ai tifosi della Fiorentina, alla società a tutti". Inizia così la versione di Adem Ljajic che, ai microfoni di ViolaChannel racconta: "Io ho ho detto 'Sei un grande mister', ho applaudito e Rossi mi ha detto parole brutte 'sei uno stronzo, ti ammazzo' e io poi ho risposto in serbo. Sono rimasto in panchina perché volevo rimanere nella squadra. Nello spogliotoio è successo qualcosa, il mister quando è entrato nello spogliatoio ha lanciato la lavagnetta e poi ci siamo urlati della parole". "Non ho avuto nessun problema con altri allenatori. - continua il serbo - Non sò perché il mister ha fatto così. Ho visto la partita a Lecce, sono contento che si è vinto. Ho sentito i compagni, penso sempre alla Fiorentina. Ho comprato casa qui. Questa situazione è stata difficile per la mia famiglia". 

Al Corriere della Sera Ljajic continua: "Non posso perdonarlo perché ha cercato di picchiarmi mentre io ero indifeso. Ho un cuginetto di 10 anni che, in Serbia, vede tutte le mie partite: è rimasto sconvolto. I miei genitori hanno preso immediatamente la macchina e sono venuti a Firenze. In questi giorni mi sono stati sempre vicino".

 

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