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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fiorentina, sbloccato lo stadio. Renzi-Della Valle: ora la verità

Il Consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica. Il sindaco di Firenze ai Della Valle: "Se c'è voglia di investire e di intervenire questo è il momento della verità"

Per la Fiorentina il campionato è finito a Lecce, poi dalla curva Fiesole solo fischi e contestazione. Ai giocatori ma soprattutto al patron Andrea Della Valle, che infastidito, nonostante parte dello stadio abbia preso le difese della famiglia, si è alzato e ha lasciato la tribuna. Stagione amara, con lo spettro della serie B scacciato solo alla penultima di campionato; amara perché alla fine di un intero anno rimarrà negli occhi dei tifosi la furia di Delio Rossi contro Ljajić. Si chiude la stagione, meglio così. Un punto grande come una casa, ed nuovo a capo, almeno sulla carta.

Finisce il calcio giocato, iniziano nuove partite: la questione allenatore (Zeman o Ranieri?), le partenze, gli addii, e poi una squadra che da qui a luglio dovrà per forza di cose essere rifondata nei fondamentali. E fin qui i discorsi gravitano tutto attorno al mondo del calcio. Ma c’è un altro fronte su cui per forza di cose la famiglia marchigiana dovrà confrontarsi. E qui la posta in gioco è altissima, decisiva, sia per gli assetti politici cittadini sia per il futuro della Fiorentina: la questione stadio nell’area della Mercafir. Domenica, nel dopo partita, Andrea Della Valla è ritornato su questo tema delicatissimo: “Il progetto stadio? Il plastico è ancora nel mio studio, quello della Juve è una realtà”. Una sferzata alla città ed al Comune, senza mezzi termini.

Una querelle iniziata nel 2008, all’Hotel Four Season, quando non Andrea ma Diego Della Valle, presentò in pompa magna proprio quel plastico rimasto a prender polvere. Zona Castello, 80 ettari di spazio dedicati al sogno, ed un nome che è rimasto negli annali: la Cittadella Viola. In prima fila allora, ad assistere alla presentazione, c’era anche l’ex sindaco di Firenze, Leonardo Domenici. Alberghi, centri commerciali, una via del lusso ed addirittura un parco giochi ad incorniciare un impianto firmato da Fuksas, con quella suggestiva ‘nuvola’ a coprire gli spalti. Tutto finì in un attimo, pochi mesi. A far crollare tutto i sigilli della magistratura. Da allora non è cambiato nulla, e quell’area è ancora sotto sequestro.

Freddo polare, fino a quando, a settembre 2011, il sindaco di Firenze ha rilanciato l’idea. Non più a Castello ma all’interno della Mercafir, attraverso la razionalizzazione degli spazi dell’area mercatale necessaria per racimolare quei 36 ettari utili a dar benzina al nuovo sogno. Uno stadio da 40mila posti circa, parcheggi, e percorso commerciale. Insomma una Cittadella Viola, in versione tascabile. Dalla presentazione ad oggi, di acqua sotto i ponti dell’Arno ne è passata e parecchia. Il Comune ha tirato dritto, i Della Valle fin qui hanno temporeggiato, si sono nascosti. Né si, né no, nonostante il progetto sia stato confezionato ad uso e consumo della Fiorentina. Niente, fino a domenica ed a quelle dichiarazioni nostalgiche sul quel plastico antico. Parole che sanno tanto di bocciatura, o almeno, poco interesse.

RENZI – Questa mattina tuttavia il sindaco di Firenze, dopo che il Consiglio comunale ha dato il via libera definitivo alla variante urbanistica sulla Mercafir, contenuta all’interno della delibera sul bilancio di previsione 2012, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: “Il passato è dietro le nostre spalle: se c’è voglia di investire e di intervenire questo è il momento della verità”. Momento della verità, come dire, cara Fiorentina o ora o mai più. Prima il project, poi il bando; da oggi in pratica si gioca a carte scoperte. “E’ legittimo  - ha continuato il sindaco – che ciascuno abbia le proprie idee sul passato. Mai mi metterò a fare polemiche inutili sul passato”.  “Abbiamo approvato la variante sulla Mercafir in ritardo di due settimane sulla data che avevamo annunciato – ha detto Renzi -, ma con un’assoluta possibilità, per chi crede nel progetto dello stadio, di realizzare non soltanto lo stadio ma un progetto ampio che dia mille posti di lavoro a Firenze e che dia risorse anche alla squadra di calcio e a chi dovrà abitare quel pezzo di città. E lo faremo con procedure pubbliche, inattaccabili”.

Il progetto quindi, con il voto in Consiglio di oggi, va avanti. Da qui a qualche mese, Firenze ed i fiorentini, verranno a conoscenza di quella verità tirata in ballo da Renzi. La titolarità del progetto o l’affitto in un impianto costruito da altri. “Noi – ha concluso Renzi – aspettiamo con grande piacere e con grande determinazione, e con la convinzione che questo tipo di scelta possa essere utile non solo alla Fiorentina, ma anche alla città di Firenze. Io sono molto ottimista e credo che se alle parole seguiranno i fatti, nel giro di qualche mese nell’area della Mercafir partirà una vera e propria rivoluzione che aspettiamo con piacere e per la quale abbiamo lavorato con tanta fatica in questi mesi di scartoffie burocratiche”.
 

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