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Scritte contro Scirea: "Pene durissime per i responsabili"

Il dolore della vedova dell'ex calciatore e la richiesta raccolta dal Presidente del Coni Sanzo

Non si placano le polemiche per le scritte su Gaetano Scirea apparse nei pressi dello stadio Franchi di Firenze. Gli inquirenti starebbero indagando su "ambienti di destra". E sui caratteri utilizzati per le scritte impazza sui social network l'accostamento a gruppi di ultras bianconeri. Un paradosso? Un complotto? Ancora è presto per dirlo, di certo l'immagine di Firenze ne esce danneggiata, anche perché ha tolto la scena all'iniziativa ufficiale, quella sulla quale i tifosi della curva Fiesole hanno messo la faccia: la coreografia per Riccardo Magherini.

Intanto però la vedova di Gaetano Scirea, Mariella, esprime parole di dolore: "Le scritte di Firenze? Gaetano avrà perdonato, ma io no. Ho avuto un forte dolore al cuore. È stato un fulmine a ciel sereno. Non me lo aspettavo sapendo quanto era amato dai tifosi juventini e da tutti gli altri appassionati per quello che ha rappresentato e per il suo comportamento come giocatore e come uomo. Queste persone non hanno sentimenti", ha detto intervenendo a Radio Anch'io Lo Sport su Radio Rai.

Mariella Scirea è tornata così a chiedere pene esemplari per chi si macchia di episodi simili. Parole riprese oggi dal responsabile toscano del Coni, Salvatore Sanzo: "Il calcio italiano deve avere il coraggio di imboccare una nuova strada, non può più permettersi di continuare a convivere con questa deplorevole atmosfera di violenza. Deve riacquistare una propria dimensione etica ed educativa, e farlo soprattutto per il bene dei giovani. Trattandosi del primo movimento sportivo nazionale è chiamato a dare il buon esempio, allontanando per sempre dagli stadi chi non accetta il rispetto di certi valori”, ha detto. 

"Ormai abbiamo la dimostrazione che certi episodi di violenza verbale e scritta appartengono a una buona parte del mondo del calcio – ha aggiunto Sanzo – è un problema grave e ampiamente diffuso, non localizzato in aree geografiche o legato a certi club o a certe tifoserie. Finché gli autori di simili gesti rimarranno quasi impuniti o riceveranno lievi condanne, il calcio e lo sport in generale saranno solo sconfitti e non potranno riacquistare credibilità. Dobbiamo individuare e rendere noti i colpevoli, infliggere loro pene severissime, proibire loro di continuare ad agire indisturbati. Dobbiamo finirla con l’assurdo teatrino del rimpallo di responsabilità. Non potremo tornare a vantarci del prestigio del calcio italiano se non saremo in grado di eliminare la violenza, una piaga sociale e culturale dalla quale lo sport deve mantenere la totale estraneità”.

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