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Sciopero dei capitani di serie A, il sindaco Renzi: “Ridicolo”

Renzi giudica ridicolo il possibile sciopero minacciato per l'inizio del prossimo campionato di serie A. "Lo sciopero lo dovrebbe fare chi vive in una situazione di difficoltà"

E’ un fatto che  Renzi punti sulla rottamazione della classe politica, ma oggi si è mirato ad altro varcando  la soglia anche del mondo del Pallone. Per schiettezza, calcisticamente parlando, il rottamatore indosserebbe il numero nove, centroavanti di sfondamento. Infatti dal sindaco è arrivato il cartellino rosso sul rettangolo di gioco di parte del sistema calcistico.
 
“Ridicolo”, così è stato giudicato lo sciopero dei venti capitani delle squadre di serie A. “Questo sciopero è ridicolo - ha detto il sindaco -. Fa ridere, ma ridere in negativo, il fatto che in un momento come quello che stiamo vivendo, a livello finanziario ed economico, i capitani delle squadre di calcio minaccino lo sciopero. Lo sciopero - ha aggiunto - lo fanno i cassaintegrati, anzi nemmeno loro, poverini". E ancora così “lo sciopero lo dovrebbe fare chi vive in una situazione di difficoltà, non ragazzi che hanno certamente qualità ma anche la grande fortuna di coronare un sogno giocando a calcio e prendendo stipendi milionari".

Proprio sui compensi milionari solo ieri Damiano Tommasi, presidente dell’associazione, aveva detto dalla vicina Coverciano “Ho letto e sentito fare confronti fra la nostra categoria e quelle di altri lavoratori ma questa è solo pura demagogia che lascia il tempo che trova. E comunque quel che ci preme non è rispondere a certi politici ma far sì che arrivi questa firma. Per fortuna il presidente Abete si è esposto appoggiandoci a conferma degli impegni presi a suo tempo, credo dunque che ci sia tutto il tempo per siglare questo accordo, che la firma possa arrivare molto prima dell'inizio del campionato, vogliamo partire con il contratto collettivo in tasca, non sarebbe corretto fare altrimenti”.

Che la crisi affligga milioni di persone è oltremodo attestato, un’evidenza cristallina, ma quello su cui l’opinione si sofferma con una volèe è la motivazione della protesta. Non per soldi ma per i diritti. Nemmeno di chi ci mette la faccia, i capitani appunto, ma dei loro compagni a rischio dopo la scadenza  del contratto nazionale collettivo lontana ormai oltre un mese. Tutto ruota intorno all’articolo sette, ovvero i  fuori rosa. Infatti senza la sottoscrizione della Federazione non potrà essere superato il fenomeno dei separati in casa, o meglio di elementi dello stesso team a cui sarebbe precluso lo sgambare con i propri compagni. L’associazione calciatori parla di discriminazione, di sicuro sarebbe come creare dei giocatori di serie B in una squadra di A.
 

CITTADELLA - Tolto l’impegno istituzionale per la celebrazione di San Lorenzo, la giornata del primo cittadino è trascorsa all’insegna di temi calcistici. Se prima ha dato un bel calcione negli stinchi all’associazione dei calciatori, di seguito ha parlato di Fiorentina e di Cittadella viola. La squadra sta attraversando un momento difficile: sportivo, societario e cittadino. La lettera del presidente onorario Andrea Della Valle è la cartina di tornasole di queste ultime settimane. Una chiamata alle armi senza se e senza ma, un vero e proprio invito a serrare i ranghi, dalla politica, ai tifosi, alla città. Altrimenti, il rompete le righe della famiglia marchigiana è più che probabile. Renzi, dopo aver colto l’invito del presidente ed aver dichiarato nei giorni scorsi la piena fiducia istituzionale alla proprietà, oggi è tornato sull’argomento annunciando “a breve” un incontro con il patron Diego Della Valle. “E' evidente - ha spiegato Renzi, a margine delle celebrazioni per San Lorenzo - che ogni tanto ci sentiamo ed è evidente che ogni tanto ci vediamo.  Appena tornerà dalle ferie insieme ad Andrea Della Valle, andremo a salutare la squadra come l'anno scorso. Anzi, siccome l'anno scorso non è andata benissimo, ci andrò dopo la prima partita di campionato”. Riallacciandosi alla polemica dello sciopero dei calciatori Renzi ha poi aggiunto: “con la famiglia Della Valle, Firenze può fare un'operazione seria, di qualità ed impostare un modello nuovo di gestione di una società di calcio; e io credo che ci sia bisogno di un modello nuovo”. E sulla Cittadella Viola? “Faccio un appello agli operatori dei media: non ripartiamo sempre con le solite storie. Ogni tre mesi si riparte con il dibattito di prima. Tra l'altro, sulla Cittadella, sei mesi fa ha messo il punto, ha chiarito Diego Della Valle. Non ripartiamo con le solite chiacchiere”.

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