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Nuovo stadio, il Comune lancia il progetto. Ultimatum ai Della Valle?

Presentato in Palazzo Vecchio l'ipotesi di lavoro che interesserà l'area Mercafir. "Un progetto per il bene della città, adesso tocca ai privati", ha dichiarato il sindaco Renzi

La Fiorentina chiama, Renzi risponde? Troppo facile. Renzi chiama, la Fiorentina tace? Questo un po’ forzato. Diciamo che se la vicenda del nuovo stadio alla Mercafir fosse un film avrebbe il difetto di essere un po’ lento, e sarebbe arduo trovare un titolo congruo. Così il sindaco di Firenze ha provato ad introdurre nella sceneggiatura quel tanto di patos e tensione indispensabili nei thriller. Nei gialli sono i particolari che fanno la differenza. In questo caso si tratta di un plastico. Si perché oggi è stato presentato il plastico del progetto che potrebbe determinare le caratteristiche fisiche e strutturali di quella che potrebbe essere la futura casa della Fiorentina.

Dopo che il Consiglio comunale ha dato il via libera alla variante urbanistica, contenuta all’interno del bilancio di previsione 2012, è arrivato il plastico: “Da domani un privato potrà presentare il progetto per l’area Mercafir”. Verrebbe da dire, citando un toscano doc, Eppur si muove, almeno secondo le parole espresse dal sindaco Renzi: “Oggi presentiamo una proposta coerente, fattibile e realizzabile, che in primo luogo farà il bene della città e dei fiorentini”. Ed è questo il primo punto su cui si è soffermato il sindaco, lo stadio porterà ricchezza alla città, considerando che “darà lavoro a 1200 persone”, secondo le stime di Palazzo Vecchio. Un progetto tuttavia non vincolante, visto che anche Renzi l’ha definito “un’ipotesi di lavoro”. Il punto infatti sta nel fatto che il sogno, se sarà sogno, sarà realizzato attraverso uno strumento noto, il project. “Entro fine estate se ci sono privati che vogliono intervenire potranno farlo. Se non lo faranno, noi comunque lanceremo un bando e al termine di questa procedura pubblica, verificheremo se c’è chi vuole costruire uno stadio di 40 mila posti, con 18 mila metri quadri di commerciale di media distribuzione, con 8 mila di uffici e direzionale, 4 mila di turistico-alberghiero. E con la possibilità di utilizzare gli spazi interni allo stadio per merchandising, ristoranti, ed altri esercizi”.

PROJECT - Entro fine estate. Perché? Perché da oggi chiunque, compresi i Della Valle, potranno lanciare il proprio project. Il tutto all’interno di un tempo tecnico, come detto entro l’estate. Se qualcuno da qui ai prossimi 90 giorni (circa) si farà vivo, otterrà una sorta di "prelazione" sul bando di project; chiaramente a patto che sottostia alle prescrizioni contenute nella variante urbanistica. La cosa è tecnica ma è fondamentale. In estrema sintesi: si presenta un privato con un proprio progetto ed il Comune ha sei mesi di tempo per avallarlo. Una volta dichiarato compatibile, quindi valido, la procedura pubblica si muoverà sulle fattezze del ‘disegno’ accettato dall’amministrazione. Dalla prelazione all’aggiudicazione del project, in sostanza, il passo è breve, brevissimo. Molto più di un buon inizio. Anche in presenza di gara, infatti, nel caso si presentassero più partecipanti, l’ultima parola sarebbe di chi precedentemente si è garantito il benefit. Non è affatto arduo comprendere che questa procedura sarebbe senza alcun dubbio la preferita da Renzi. Vorrebbe dire che qualcuno, fin da subito, si impegnerebbe a costruire lo stadio.

Nuovo stadio alla Mercafir, presentato il plastico

Ma c’è un fantasma, uno spettro, che anche quest’oggi si è aggirato per le stanze di Palazzo Vecchio. E se durante i mesi estivi non ci fosse nessuno che bussasse ai portoni del Comune? In questo caso il Comune sarà costretto a formalizzerà il project senza alcun diritto di prelazione. “Un bando di 60 giorni – ha continuato il sindaco – poi staremo a vedere”. E se anche in questo caso regnasse il silenzio di oggi, se il deserto si impossessasse della gara? “Se, ipoteticamente, nessuno si facesse aventi torneremo a confrontarci in Consiglio comunale. A quel punto però, per quel che mi riguarda, metterei un no al nuovo stadio e girerei pagina. Non so se mi spiego”. Ed infatti subito dopo sottolinea: “Quello che questa amministrazione poteva fare l’ha fatto, adesso tocca ai privati”.

Ai privati o ai Della Valle? Il progetto sta in piedi sotto un unico nome e colere, la Fiorentina. Sarebbe impensabile immaginare una struttura del genere senza il ‘deus ex machina’ che muoverebbe tutta la giostra: ‘la Viola’. Secondo le stime degli uffici comunali, gli stessi che, guidati dall’ingegner Giacomo Parenti e dall’architetto Mario Pittis, hanno realizzato il progetto, si tratterebbe di un investimento di circa 200 milioni di euro. Una cifra enorme, anche se, precisano i tecnici, i denari complessivi dipenderanno dal project vincitore. Ed qui che si gioca tutta la partita, alla fine si tratta di soldi. Sabato il presidente della Fiorentina, Mario Cognigni, l’uomo messo al vertice della società dai fratelli Della Valle, è stato chiarissimo: “Con i numeri spesso ci si taglia perché costruire uno stadio è una spesa importante. Si parla di un progetto che ha bisogno di finanziamenti importanti. Anche contando i possibili proventi per 15 anni la situazione economica potrebbe migliorare di solo 2,5 milioni di euro all’anno”. Ed ancora: “Fare solo lo stadio non significa nulla per la Fiorentina di oggi”.

FIORENTINA – Al di là dei benefici alla città, al di là di chi si presenterà al project, al di là della procedura pubblica che “farà da garante alla realizzazione del progetto”, al di là di qualunque sofisma, questa città e Renzi attendono che si pronunci, o meglio si muovano, i patron marchigiani. E così il plastico pare prenda le fattezze di un ultimatum ed insieme di appello. Ma Renzi non entra nel merito: “Questa è una soluzione che economicamente sta in piedi. Sui numeri sono pronto a sfidare qualunque esperienza europea e non credo che Cognigni, con il massimo del rispetto, possa parlare di numeri e di interesse senza ancora aver visto il progetto. Credo e spero che questo percorso interessi alla Fiorentina. Detto questo non si tratta di un appello alla famiglia Della Valle. Dobbiamo abituarci a smettere di fare il ping-pong per esigenze di discussione mediatiche. I numeri che dovevamo mostrare li abbiamo mostrati. Le procedure sono pronte”. E i Della Valle, saranno pronti?







 

 

 


 

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