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Fiorentina-Juve, Italiano: "La partita si deciderà in 180 minuti. Accoglienza Vlahovic? Penso solo a limitarlo"

Il tecnico viola ha parlato alla vigilia della semifinale d'andata di Coppa Italia contro i bianconeri

In città non si parla d'altro che della semifinale d'andata di Coppa Italia tra Fiorentina e Juventus in programma mercoledì 2 marzo alle 21:00 allo Stadio Artemio Franchi.

Il primo atto della doppia sfida della coppa nazionale contro i bianconeri, da sempre rivali e con cui la divisione è diventata ancora più forte dopo la cessione di Vlahovic a gennaio, è stato introdotto in conferenza stampa dal tecnico viola Vincenzo Italiano.

"Non so quali saranno le decisioni di Allegri - ha esordito il mister dei gigliati - ma qualsiasi formazione manderà in campo, sappiamo che dobbiamo essere una squadra vera e affrontare così la Juve, è una partita che si gioca in 180 minuti, ci vuole maturità. La preparazione è iniziata dopo Sassuolo, speravo di prepararla con un umore diverso ma la sconfitta ci fa arrivare con ancora più attenzione. La partita è importante per la città e per noi, siamo in una competizione in semifinale, cercheremo di ottenere qualcosa di importante. Soprattutto nella prima partita dovremo fare una grande attenzione".

Sull'accoglienza che il Franchi riserverà a Vlahovic: "Non saprei cosa rispondere. Mi è successo un qualcosa di analogo, c'erano tantissime opzioni, sinceramente non fa parte della preparazione alla partita per quanto riguarda le mie preoccupazioni. Loro davanti sono forti, bravi, hanno frecce che possono far male in ogni momento della partita. Lo abbiamo visto anche nella loro ultima partita di campionato. Sono forti in difesa, vengono da 13 risultati utili, quella è la mia preoccupazione, non come lo stadio accoglierà un nostro avversario. Mi auguro che i tifosi spingano noi per ottenere un risultato positivo, la gente di Firenze sa fare perfettamente il dodicesimo uomo. Quando qui il clima è caldo è bellissimo".

Ultimamente la Fiorentina resta spesso in inferiorità numerica per colpa di cartellini rossi: "Sulle espulsioni va fatto un distinguo: su situazioni di gioco possono accadere, tutte le squadre cercano di evitarle. Togliendo espulsioni per proteste e comportamenti che non sono di campo, siamo in linea con il resto delle squadre. Quelle come l'ultima ne abbiamo parlato, non esiste che da qui in avanti un altro calciatore della Fiorentina venga allontanato e metta in difficoltà la squdra per quelle situazioni. Su situazioni naturali, una doppia ammonizione, se ne può discutere ma altri casi no. All'andata perdemmo all'ultimo istante su una situazione dubbia che ci costò il pareggio, meritato per la prestazione che avevamo fatto. Mi auguro che si entri in campo con la stessa attenzione. Loro hanno qualità in tutte le zone del campo. Domani per la fase difensiva e di riconquista dobbiamo stare molto attenti".

Su cosa la Fiorentina ha in più rispetto alla Juve: "In questa partite abbiamo l'ambiente, il clima che si percepisce. Siamo in semifinale, c'è una grande rivalità che percepiamo e cercheremo di onorare al massimo partite così. Quando si lavora in determinati posti bisogna conoscere l'ambiente, le abitudini, le situazioni in cui la tifoseria si galvanizza. Dobbiamo portare dalla nostra il pubblico, sfruttarlo a nostro vantaggio. Affrontiamo una grande squadra, che non perde da tanto. Per impensierirla ci vorrà una grande partita ma anche grande maturità in tante situazioni".

Relativamente alle condizioni fisiche della squadra: "Deve scendere in campo chi è in grado di dare il meglio fisicamente e mentalmente. Chiunque vada in campo garantisce che l'identità resti intatta. La scorsa partita è stata decisa da due episodi ma chi è andato in campo si è espresso nel migliore dei modi. Se si vuole essere una squadra di livello serve il cinismo e questo a volte ci manca. Torreira veniva da un problema, credo sia recuperato al 100%".

Su come limitare Vlahovic, avversario che conosce a menadito la Fiorentina: "Sono situazioni particolari... Quello che sarà il nostro avversario era il nostro attaccante fino a poco fa. Conosce ciò che andremo a proporre, ma anche noi sappiamo dove può farci male, i suoi pregi e i suoi difetti, è 50:50. A volte pecchiamo di concentrazione anche se approcciamo bene, ma in determinate situazioni siamo un po' leggerini e percepiamo poco il pericolo. Domani conoscendo il nostro avversario, bisogna affrontare tutto con la massima attenzione. Dusan in questo momento su due palloni tre li butta dentro, bisogna stare attenti. Ci vorrà grande maturità, non mettere in pericolo il compagno con giocate pericolose, non rischiare quando non si deve. Bisogna valorizzare la partita di ritorno in modo da avere grosse opportunità di superarla e arrivare in finale".

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