rotate-mobile
Calcio

Italia, Bonaventura: "Europeo? Devono giocare i migliori. Firenze piazza ideale dopo il Milan"

Il centrocampista gigliato, tornato in nazionale dopo un'assenza di tre anni, ha parlato in conferenza stampa in vista della gara con Malta del 14 ottobre, la prima delle due partite di qualificazione a Euro 2024

Da Coverciano ha preso la parola in conferenza stampa Giacomo Bonaventura, centrocampista della Fiorentina tornato tra i convocati della nazionale italiana a distanza di 3 anni dall'ultima volta.

Il 34enne viola, protagonista di un ottimo primo spezzone di stagione in cui ha segnato 4 gol e fornito 2 assist, ha esordito così: "Mi sono messo in testa di fare bene, giorno dopo giorno. Allenarmi, dare il meglio, cercare di migliorare sempre. Si può fare anche a 34 anni. Voglio fare bene e vivere giorno per giorno".

A detta di alcuni, esistono analogie tra il gioco di Italiano e quello di Spalletti: "Da ciò che ho visto in questi giorni il modo di giocare del mister è simile a quello di Italiano. Ci sono ovviamente delle cose diverse, ma a grandi linee un po' si somigliano. Per giocare così serve un centrocampo dinamico, che pressi ma che vada anche in area a fare gol. Col mister lavoriamo su questo mister".

Su quanto gli sia mancata la Nazionale e gli obiettivi di stagione a livello personale: "Spero di segnare ancora, giocando in una posizione più vicina alla porta. Spero di continuare così. Sono stato convocato tante volte, la prima volta 10 anni fa, ho avuto qualche difficoltà con la Nazionale ma ho sempre cercato di dare il meglio. La Nazionale è il sogno di chiunque, poi nel calcio ci sono cose che dipendono da te e altre no. Io ho cercato di dare il massimo, il passato è passato, sono contento di essere qui. Come mai non sono entrato stabilmente nel gruppo azzurro? All'inizio c'erano giocatori molto esperti, poi col passare degli anni s'è sempre un po' ringiovanita la rosa. Ma io non ho mai mollato, ho sempre cercato di fare il massimo col club per tornare".

Sul "segreto" della sua longevità e il paragone fatto da Spalletti con Bellingham: "I paragoni li lascio fare a voi, ognuno ha una storia e un carattere. Essere qui a 34 anni per me è una grande soddisfazione. Mi alleno, vado a letto presto e faccio tutto ciò che serve per fare bene. Il calcio è la mia passione, ci tengo a fare le cose fatte bene".

A Bonaventura è stato chiesto se punti a esserci all'Europeo: "Perché no? Tutto alla fine passa da ciò che si fa nel club. Tornare? Speravo in questa convocazione, ma non me l'aspettavo Sapevo che il gioco del mister era simile a quello che pratichiamo alla Fiorentina. Non è che temessi di non essere più convocato, ma non pensavo che sarei più tornato. Negli ultimi anni sono stati chiamati tanti ragazzi molto giovani, credevo per me non ci fosse più posto. Se però uno ha un rendimento alto e gioca bene, deve stare in Nazionale. Devono giocare i migliori e quindi spero di continuare così e di restare in Nazionale".

Su eventuali rimpianti e sul rapporto con Italiano: "Non ho rimpianti, tutte le difficoltà incontrate nel percorso mi hanno permesso di essere il giocatore che sono oggi. Ho ricoperto tanti ruoli, questo mi ha permesso di vedere il calcio da tante angolazioni, ho imparato tanto a livello di gioco. Ovviamente giocando sempre nella stessa posizione ci possono essere dei vantaggi in certe situazioni. Italiano? Mi ha dato la fiducia di cui avevo bisogno per tornare a essere un giocatore importante".

Il 5 della Fiorentina ha risposto anche sul tema del poco spazio per i calciatori italiani nelle squadre di club: "Rispetto a tanti anni fa i giocatori italiani convocabili in nazionale sono molti meno. In passato nelle grandi squadre c'erano sempre 4-5 italiani, adesso molti di meno e questo è un problema, perché la Nazionale fatica a trovare giocatori pronti. Inoltre le società hanno anche vantaggi fiscali nel prendere giocatori stranieri e questo penalizza i nostri giovani. Questo a mio avviso è un problema".

In carriera Bonaventura ha vestito per 6 stagioni la maglia del Milan, periodo dopo il quale non è stato riconfermato in rossonero: "Lasciai il Milan con grande motivazione. Ero certo che la nuova esperienza sarebbe stata bella perché avevo ancora tanta voglia di fare e dimostrare. Poi è arrivata la Fiorentina che in questi anni ha continuato a crescere e s'è rivelata per me la piazza ideale per proseguire la mia carriera".

"Jack" com'è soprannominato affettuosamente, non sa ancora se una volta appesi gli scarpini al chiodo vorrà fare l'allenatore: "Per ora penso a giocare. Vanno via tante energie mentali e fisiche, non penso ad altro. Ho sempre cercato di apprendere da tutti gli allenatori che ho avuto, per ora sono concentrato solo sul gioco":

Al centrocampista è stato chiesto se ci sia una dedica speciale per questa chiamata in azzurro e se Italiano può ripercorrere le orme di Spalletti:
"La dedica è per mio padre che un anno fa ci ha lasciato. Era sempre molto orgoglioso quando mi vedeva giocare con la Nazionale. Italiano è un allenatore molto giovane e già sta facendo molto bene in Serie A. Ha margini di crescita ancora incredibili, sono contento per lui perché vedo la passione che ci mette, quello che dà e come lavora".

Infine, sulle due partite con Malta e Inghilterra: "Saranno due partite non semplici. Oggi qualsiasi squadra affronti nasconde insidie. Abbiamo già iniziato a lavorare con video ed esercitazioni, cercheremo di fare del nostro meglio". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Italia, Bonaventura: "Europeo? Devono giocare i migliori. Firenze piazza ideale dopo il Milan"

FirenzeToday è in caricamento