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Anif: "Servono misure specifiche per i centri fitness, sport e salute"

Nei centri oltre 400mila toscani si prendono cura della propria salute

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Sono oltre settanta, al momento, gli operatori del settore Fitness per lo Sport e la Salute operanti in Toscana che, in pochi giorni, hanno deciso di riunirsi come delegazione territoriale della Toscana di Anif (Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness – Palestre – Piscine – Campi Sportivi) Eurowellness. L’obiettivo è far emergere le peculiarità di un settore che conta oltre 700 realtà con un fortissimo impatto economico e sociale sulla regione.

"Sono oltre 400.000 i cittadini toscani che, quotidianamente, grazie alle nostre attività si prendono cura della loro salute. Oltre 35.000 i bambini che frequentano i nostri corsi. Complessivamente parliamo di quasi 11.000 posti di lavoro, senza dimenticare un indotto importante legato agli ingenti investimenti in innovazione, tecnologie, edilizia e arredi. Se a questo, aggiungiamo tutti gli altri impianti sportivi, le cifre indicate salgono a più di 5.000 strutture ed oltre 45.000 addetti” così Mauro Cinti, consigliere della delegazione Toscana ANIF.

Aldilà del significativo impatto economico generato dalle attività del settore, l’elemento principale resta il notevole contributo fornito dai Centri, di enorme valore sociale, in termini di educazione ai sani stili di vita e alla prevenzione per combattere i rischi di obesità, soprattutto infantile, malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, tumori etc. Come affermato in modo forte e chiaro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attività sportiva, in particolare l’esercizio fisico adattato, è un "potente farmaco" efficace contro le principali malattie croniche non trasmissibili, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo. Le palestre e le piscine sono soprattutto un investimento in salute e non solo: star bene conviene. Alle persone, allo Stato, alle Regioni, alle imprese. Proprio in questo momento, tra l’altro, la sedentarietà che la situazione impone, vi è la necessità di favorire l’esercizio fisico al fine di rafforzare le difese immunitarie, di migliorare il funzionamento degli apparati cardio-respiratorio ed osteoarticolare, di conservare pertanto, e se possibile migliorare, la salute dei cittadini.

La totale chiusura di palestre, piscine e centri fitness in generale, anche dal punto di vista sociale, non consente di raggiungere tali obiettivi e, dal punto di vista economico, sta mettendo in ginocchio l’intero settore. Questo il pacchetto di richieste che il settore ha presentato all’assessore regionale allo sport Stefania Saccardi. 1. Istituzionalizzare e normare, come già previsto ad esempio per il settore turistico, i cosiddetti“voucher” a titolo di ristoro del periodo non goduto delle quote di frequenza attività (abbonamenti) da parte dei nostri iscritti/utenti 2. Defiscalizzazione e moratoria delle utenze-utilities 3. Contributi e/o sgravi fiscali per i canoni di locazione dei nostri impianti ( sia privati che pubblici) 4. Contributi a fondo perduto per adeguamento impianti-mantenimento delle risorse umane-investimenti in tecnologia e digitalizzazione; 5. Riconoscimento della pratica sportiva come prevenzione di carattere medico-sanitaria: istituzione Palestra della Salute 6. Istituire immediatamente un tavolo permanente in Regione sul futuro dello sport di base “Tutti gli impianti necessitano di risposte chiare e precise, in tempi rapidi, ha poi concluso il consigliere ANIF. Di protocolli certi e sostenibili. Il settore non è in grado di attendere oltre. Ulteriori rinvii e mancanza di certezze, oltre che incidere pesantemente sulla salvaguardia delle aziende e delle decine di migliaia di posti di lavoro, si tradurrebbero in conseguenze molto pesanti per il benessere psicofisico di centinaia di migliaia di cittadini toscani”.

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