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Meno polveri sottili, ma ancora troppa aria cattiva

Secondo l'ultimo rapporto Ispra le PM10 sono calate del 37%: anche Firenze va migliorando, ma il limite di inquinamento giornaliero viene ancora superato spesso.

Ormai lo sanno tutti: la qualità della vita (e della salute) è indissolubilmente legata a quello che respiriamo. Questa raggiunta consapevolezza ha fatto alzare l’asticella dell’attenzione e oggi sono molti i sistemi di monitoraggio applicati all’aria cittadina.

Sono i centri urbani più densamente popolati quelli in cui, soprattutto in virtù dell’alto numero di auto e delle varie forme inquinanti legate all’antropizzazione, la densità di sostanze nocive nell’atmosfera rischia di essere maggiore. La qualità dell’aria è uno degli ambiti principali cui è dedicato l’ultimo rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), giunto al IX anno e presentato a Roma le scorse settimane.

Le criticità restano e ancora molta è la strada da percorrere, ma si procede nella direzione del miglioramento. Le polveri sottili (lo studio è effettuato su un set di 57 stazioni di monitoraggio appartenenti al territorio di 29 città) diminuiscono in genere e a Firenze in particolare (anche se nel capoluogo toscano continuano a essere superati il limite medio giornaliero): si registrano deboli ma significativi segnali di una diffusa tendenza alla riduzione delle concentrazioni di PM10 e biossido di azoto, anche se la stessa tendenza non si individua per l’ozono, per il quale risulta una situazione di stazionarietà.

Dal 2000 al 2010 si registra a livello nazionale una diminuzione del 37% circa di emissioni di PM10. Le riduzioni delle emissioni riguardano tutti i settori, ad eccezione del riscaldamento che purtroppo registra un incremento di + 33%.

Il rapporto rileva anche che gli inquinanti dell’aria rimangono tutti in città: il particolato (PM10 e PM2,5), il biossido d’azoto e l’ozono continuano a essere le sostanze nocive immesse in atmosfera più critiche nelle aree urbane, soprattutto nel bacino padano. Anche il benzo(a)pirene per le sue accertate proprietà cancerogene desta preoccupazione perché ancora piuttosto presente.

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