rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
social

La storia di Sara, talento del motociclismo frenata dal gap col mondo maschile: “Per noi donne impossibile avere guadagni come gli uomini”

La pilota fiorentina è stata costretta a prendersi una pausa di riflessione per pensare al proprio futuro

Qui il link per seguire il canale whatsapp di FirenzeToday

Avere un sogno ma non poterlo realizzare. E' la dura realtà che tante ragazze come Sara Cabrini sono costrette ad affrontare per una differenza ancora troppo grande tra il mondo maschile e quello femminile. L'ambito è quello sportivo. Sara, 26enne fiorentina, è un talento del movimento motociclistico italiano. A 12 anni ha esordito con successo nei principali trofei Minimoto della Toscana e del Centro Italia. Da tre anni a questa parte è passata alle ruote alte, militando nelle principali competizioni nazionali e continentali al femminile, fino ad essere eletta nel 2021 miglior debuttante dell’Europeo Femminile WEC. Ma è il 2023 la stagione che l’ha vista sbocciare sul piano dei risultati e del rendimento, collezionando quattro podi ed il quinto posto nella Women’s European Championship (WEC) più 3 vittorie e 4 podi valevoli per il secondo posto nell’edizione inaugurale del CIV Femminile.

“Ero piccolissima quando ho fatto capire al babbo che il mio sogno era di correre in motocicletta – racconta Sara -. Guardavo le gare di Valentino Rossi alla tv insieme a lui, e da lì mi sono innamorata di questo sport”. Un legame con le moto scritto nel destino della giovane fiorentina. “Mio babbo ovviamente non voleva che facessi un'attività così “pericolosa”. Poi un giorno a una lotteria vinse per l'appunto una mini moto. E ovviamente la regalò a me. Da quel giorno è nato tutto il mio percorso”. Un percorso appunto che Sara ha dovuto interrompere per la stagione 2024, prendendosi una pausa di riflessione da quello che è sempre stato il suo sogno, ovvero fare la pilota professionista. 

“Purtroppo il mondo del motociclismo è abbastanza complesso, soprattutto per noi donne. Le spese sono tutte a carico del pilota, che per sostenerle deve essere bravo nell'attrarre sponsor. In questo caso il motociclismo maschile attira di più di quello femminile, e da qui si scatenano tutte le difficoltà del caso”. Sara oggi lavora per un'azienda che si occupa di pneumatici, dove si divide tra il ruolo di social media manager e collaudatrice in pista. “Fino all'anno scorso lavoravo dal lunedì alla domenica. Quando avevo in programma le gare, partivo il mercoledì, tornavo la domenica e il lunedì di nuovo a lavoro. A ripetizione. Avendo solo un week-end libero al mese da lavoro o gare, ho finito per mettere in pausa tutto il resto. In particolare, aspetti della vita che invece voglio provare a realizzare visto che, di moto, è impossibile vivere. Dico soltanto che lavoravo, spendendo tutti i miei risparmi per e nelle moto”. 

Proprio dopo l'annuncio di questa pausa Sara aveva anche ricevuto una proposta per partecipare al Mondiale Femminile, istituito da quest'anno e che rappresenta la massima espressione di questo sport per le donne. Ma anche in questo caso, a livello economico, siamo lontani anni luce dal motociclismo maschile. “Mi sarebbe piaciuto, ma avrei avuto solo il vantaggio di fare un campionato gratis, senza uno “stipendio”. Per questo ho dovuto rifiutare, perché al momento non posso rinunciare al mio lavoro, che mi può garantire invece un futuro”. 

Nonostante negli ultimi anni il movimento femminile sportivo stia crescendo, rimangono ancora delle differenze abissali quindi a livello economico con il movimento maschile. Una differenza che Sara prova a spiegarsi così. “Probabilmente si fa l'errore di pensare che una partita o una gara maschile debba essere uguale a quella femminile. In realtà abbiamo due fisici diversi per natura quindi sarebbe giusto, quando si guarda un evento sportivo femminile, capire che ci sono delle reali differenze fisiche e fisiologiche. Per quanto riguarda il motociclismo forse incide anche che le gare sono più livellate, perché i maschi cominciano quando sono già piccoli, rispetto ad una ragazza, dove ancora oggi ci sono diversi stereotipi. In mia assenza mi auguro che il movimento femminile faccia dei passi in avanti concreti, non solo affinché si dica che "le donne possono fare ciò che fanno gli uomini". Non dev’essere quello l’obiettivo". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La storia di Sara, talento del motociclismo frenata dal gap col mondo maschile: “Per noi donne impossibile avere guadagni come gli uomini”

FirenzeToday è in caricamento