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Domenica, 28 Aprile 2024
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Startup per curare i boschi abbandonati: l'idea Forest Sharing

Il progetto punta a valorizzare i boschi sia dal punto di vista economico sia ambientale

In Italia ci sono oltre un milione di persone che sono proprietarie di un'area boschiva. Che sia piccola o grande, non è semplice per queste persone gestire un territorio così delicato, in continuo cambiamento a causa dell'emergenza climatica. È da questo principio che nel 2022 è nato Forest Sharing, un progetto fiorentino della startup Bluebiloba.

Un servizio che ricorda un Caf o il più noto colosso Airbnb. Forest Sharing infatti si tratta di un servizio che consente ai proprietari di porzioni di bosco di entrare in contatto con tecnici forestali che sono in grado, attraverso pratiche di gestione sostenibile, di trasformare le foreste in un bene in grado di generare reddito o di realizzare attività di manutenzione e prevenzione (anti incendio, ripristino delle frane). Il servizio non ha costi diretti per il proprietario forestale, ma è pagato con una quota parte dei proventi derivanti dalla gestione del bosco. 

“La nostra idea nasce da un'analisi di un bisogno – racconta Guido Milazzo, socio fondatore e responsabile commerciale di Bluebiloba -. I boschi italiani sono prevalentemente di proprietà privata e abbandonati. Per poterli gestire in una maniera sensata sia dal punto di vista economico e ambientale vanno accorpati. L'unione fa la forza, per questo abbiamo deciso di dare vita a questo progetto”.

Il servizio infatti tende a offrire al proprietario una vera e propria gestione del bosco. Ma non solo. Un po' come può fare un Centri di Assistenza Fiscale (Caf), aiuta anche quest'ultimi nelle pratiche burocratiche. Insomma, una scelta variegata di servizi, per far sì che questi terreni vengano curati come meritano: “I proprietari spesso non sanno che ci sono tanti bonus pubblici per rendere il proprio terreno migliore. Ad esempio abbiamo fatto vincere ad un nostro cliente un bando per finanziare il bosco per la prevenzione dagli incendi. Noi ci siamo occupati in questo caso di scrivere la domanda e presentarla. Dal punto di vista economico possiamo attuare un piano di taglio, o altri servizi simili”.

Non ultimo, uno dei punti che Forest Sharing vuole sensibilizzare, è quello della sostenibilità. Con l'avvicinarsi della stagione estiva, infatti, il rischio di incendi è sempre più elevato. Per questo è importante che si attuino dei piani ben precisi per evitare questo pericolo: “Questo è un tema sul quale gli scienziati si stanno battendo da decenni. Se io lascio il bosco libero di evolversi, madre natura sa da sola cosa deve fare. Ma siccome accanto a madre natura ci viviamo noi, abbiamo il compito di ridurre questo rischio. E per ridurlo, quando serve, devo tagliare. È un fatto dimostrato scientificamente: il bosco gestito correttamente, è un bosco più sostenibile, sotto tutti i punti di vista”.

Un argomento molto importante, dato che in Italia la superficie boschiva italiana occupa 11 milioni di ettari, circa il 37% di tutto il suolo nazionale. Nell'ultimo anno Forest Sharing ha raccolto oltre 18.000 ettari di bosco e circa 750 proprietari su tutto il territorio nazionale. Per usufruire del servizio basta andare sul sito e iscriversi caricando i documenti necessari, e poi selezionare dal menù il servizio preferito.

Un anno pieno di soddisfazioni per la startup, che nei prossimi mesi ha in programma altri progetti: “In questo 2023 stiamo avviando progetti di ricerca e sviluppo all’’interno del programma europeo Horizon: un progetto (con il capofila in Romania) dedicato allo sviluppo di un software per il supporto decisionale in ambito forestale e un altro (con il capofila in Spagna) dedicato alla digitalizzazione della filiera forestale, che vedrà tra l’altro una prima versione di Forest Sharing dedicata ai boschi spagnoli. Inoltre ci piacerebbe proporre ai nostri utenti un sistema di foto trappole che consenta di monitorare meglio lo sviluppo dei boschi".

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