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Scuola: il 14 settembre il ritorno in classe

Ecco le linee guida

È arrivato il parere positivo di Regioni ed enti locali alle linee guida per il rientro a scuola a settembre. L'obiettivo è quello di riaprire gli istituti scolastici dal 1 settembre per i corsi di recupero per arrivare al 14 settembre per la riapertura vera e propria con l'inizio del nuovo anno scolastico 2020-21.

Tra i punti principali annunciati oggi dal ministro Lucia Azzolina 50mila assunzioni e un aumento di stipendio (tra gli 80 e i 100 euro) per gli insegnanti. Quanto alle modalità necessarie per la ripresa della didattica sono previsti orari di ingresso scaglionati, ma anche l'utilizzo di ulteriori spazi per la didattica come musei, biblioteche, parchi e teatri. Niente doppi turni, nonostante sia evidente al ministero come per rispettare il distanziamento sociale occorra trovare ulteriore spazio per alloggiare il 15% degli alunni. Si pensa per questo al recupero di circa 3mila edifici dismessi. 

"Abbiamo un nuovo miliardo che stanziamo oggi per ripartire in piena sicurezza a settembre con una scuola più moderna, sicura e inclusiva" ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "All'interno del piano di rilancio con le risorse europee un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola".

Le linee guida del piano scuola

La bozza con le linee guida del piano scuola era già uscita nei giorni scorsi, raccogliendo diverse critiche. In una nuova versione è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. "Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali (cioè le bocche, ndr) degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione", si legge nella bozza.

La nuova bozza del Piano sul rientro a scuola, scrive l'agenzia di stampa Ansa, prevede l’istituzione di “Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente Locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze". Lo scopo "sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi".

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Scuola: le richieste della Toscana
Cristina Grieco, assessora Toscana e coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni, ha avanzato delle richieste dopo l'incontro tra il ministro dell'istruzione Azzolina e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “Ora il Piano scuola 2020-2021 ha gambe per camminare davvero, per questo motivo abbiamo insistito nella richiesta di risorse adeguate per realizzare gli obiettivi previsti. Prima di tutto occorre annullare le riduzioni di organico docente rispetto al corrente anno scolastico”, ha rimarcato, sottolineando anche “l’esigenza di intervenire sull’edilizia scolastica, sul sistema integrato pubblico-privato dei servizi educativi per la prima infanzia e delle scuole dell’infanzia e sul sostegno ai percorsi del sistema della Istruzione e Formazione professionale anche in relazione alle opere di sanificazione”.

Quanto poi agli aumenti dell’organico, ribadendo la necessità di recuperare rispetto ai tagli subiti dal settore, Grieco ha ribadito la necessità di “mettere le scuole in condizione di adottare le misure che le stesse linee guida prevedono, realizzando anche un rafforzamento dell’organico per l’emergenza’. Così come è necessario garantire per l’anno scolastico 2020-2021 almeno lo stesso numero di autonomie scolastiche (con dirigenti e DSGA) dell’anno scolastico in corso. Inoltre “tutti gli interventi straordinari che si rendessero necessari per criticità emerse in vista dell’avvio dell’anno scolastico, e che non siano già previsti, dovranno trovare copertura finanziaria con risorse dello Stato. Per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti, abbiamo chiesto" – ha spiegato Grieco - "che il Comitato Tecnico Scientifico si pronunci almeno 2 settimane prima dell’inizio delle scuole (in relazione alla situazione epidemiologica) circa la obbligatorietà delle mascherine all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni".

"Abbiano poi chiesto di sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa", ha detto Grieco, concludendo poi ricordando che va rafforzata "l’alleanza scuola-famiglia attraverso un aggiornamento del “Patto Educativo di Corresponsabilità” che potrà essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle esigenze dell’emergenza”.

"Rispetto poi ai servizi educativi per la prima infanzia, occorre tener presente la necessità del contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento. Per questo occorre pensare a modalità organizzative che tengano conto dell’impossibilità di effettuare il distanziamento fisico se non tra il gruppo di adulti, prevedendo protocolli di funzionamento dei servizi per l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini, e per l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei materiali. Abbiano infine richiamato l’attenzione" – ha concluso Grieco - "sulla refezione scolastica, puntando sull’esigenza di modalità che garantiscano la qualità del servizio e tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro”.
 

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