Al Cibreo: una tavola reale
Già sulla porta si carpisce la qualità. Un giovane ti viene incontro e ti aiuta a toglierti il giubbotto ma non finisce qui. Dopo che ti hanno scortato al tavolo la tua compagna viene riverita in maniera squisita. Si continua. La maitre di sala, donna cortese mai entrante ed estremamente fine nei modi, ti espone il menù ma non dall’alto in basso come in una trattoria qualsiasi qui siamo al Cibreo e la signora si siede accanto a te come un’amica di famiglia.
C’è dell’altro. Forse il meglio. I prodotti sono genuini, per capire bisognerebbe assaggiarli come descrivere un abbraccio senza mai averne ricevuto uno. La scuola “Picchi” funziona. Se dovessi conquistare un partner qui si cade sul sicuro, lo vedi appena ti sei accomodato quando accendono una candela solo per te ed i tuoi commensali, come un lumino sì, per far luce sui sapori che gusterai. La scelta di antipasti e primi è oltremodo ricca non solo per ingrassare la carta, ma perché gli abbinamenti sono ricercati sempre delicati, anche nel caso della trippa! La bocca non viene mai disgustata e tanto meno il palato che gode con tutte le papille gustative in festa. Difficile trovare difetti i primi piatti sono sempre vellutati tanto da far mangiar di gusto anche la più difficile delle donne conquistate, il personale è attento, cordiale, spontaneo stai quasi meglio che a casa.
I piatti sono toscani ma vengono depurati dalla troppa rusticità, pulendo i sapori ed affinando le punte sapide della sensibilità gustativa.
Anche i più scettici sulla cucina toscana non potranno rifiutare i piatti della casa sempre ben abbinati dal sommelier attento ad abbinare i tannini ai sali delle portate.
Un ristorante di questo livello si gioca tutto sui sapori, e a parere nostro vince senza problemi ma è ammirevole anche l’introduzione di “sapori complessi” come il coniglio in dolceforte avvolto da uno strato di mostarde e cioccolata. Per non parlare dei dolci i marron glassé, la torta al cioccolato il cheesecake e molti altri gusti, figurarsi che qui il caffè arriva col “coppitello” come insegnava Eduardo De Filippo per mantenere l’aroma nella tazzina.
Chi volesse salire o scendere di prezzo è possibile grazie agli altri tre punti che ruotano intorno al Cibreo. Infatti oltre al Ristorante c’è l’illustre Teatro del Sale e i fratelli minori Cibreino e Caffè. Se il dieci è bandito dalle guide qui il nove più ci sta tutto. Superlativo il servizio, ottima la carta dei vini.