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Stop alle 'Zone rosse', Salvini non ci sta: annuncia ricorso e attacca i giudici

La mossa del ministero dopo lo stop del tribunale amministrativo, Nardella: “Faccia il ministro e non si sostituisca ai magistrati”

Il ministero dell'Interno, guidato dal leader della Lega Matteo Salvini, impugnerà la sentenza del Tar di Firenze che di fatto annulla il provvedimento del prefetto Laura Lega che istituiva le cosiddette 'zone rosse'. Così emerge da una nota fatta trapelare da fonti vicine al ministero stesso.

Non solo, con ogni probabilità sarà impugnata anche l'ordinanza con la quale il Tribunale di Firenze ha respinto, due settimane fa, il reclamo del Viminale contro la decisione di un giudice che aveva autorizzato un cittadino somalo richiedente asilo ad ottenere l'iscrizione all'anagrafe al comune di Scandicci.

L'ordinanza sulle 'zone rosse', emessa dal prefetto di Firenze Laura Lega, istituiva una serie di zone 'off limits' per persone anche solamente denunciate, ed aveva subito suscitato un'ondata di forti critiche per dubbi, tra gli altri, di incostituzionalità, in quanto limitava libertà costituzionalmente garantite, senza che però ci fossero i requisiti di "urgenza e necessità". Così almeno secondo il Tar di Firenze, che ha stoppato tutto.

'Zone rosse', la denuncia: "Ferita grave allo stato di diritto"

Emblematico fu uno dei primi casi di applicazione dell'ordinanza: le forze dell'ordine allontanarono da piazza della stazione una donna di origine peruviana 'colpevole' di stare ferma alla fermata in attesa del bus che la portasse al lavoro. Anche in questo caso fu bufera, con ondata di critiche. Ora la pronuncia del Tar.

Il ministero dell'interno sarebbe però intenzionato, oltre a presentare ricorso al Consiglio di Stato, a riformulare l'ordinanza, con alcune modifiche.

Ma non solo, il Viminale, guidato dal ministro Salvini, valuta anche di rivolgersi all'Avvocatura dello Stato per valutare se i magistrati che hanno emesso le sentenze - sia riguardo le 'zone rosse' sia sull'iscrizione anagrafica - avrebbero dovuto astenersi “per posizioni in contrasto con le politiche del governo in materia di sicurezza".

Un nuovo fronte di scontro con i giudici da parte di Salvini dunque, dopo il duro attacco contro il giudice che ha consentito l'iscrizione all'anagrafe di un cittadino straniero a Scandicci.

Le reazioni non si sono fatte attendere. L'Associazione nazionale magistrati chiede maggior rispetto, perché il ministro "getta discredito sull'intera funzione giudiziaria. Ma non solo.

“Salvini fa fare una nota dal suo Ministero per attaccare i magistrati fiorentini? Non è una novità che il ministro apra l'ennesimo scontro con altre istituzioni dello Stato. Ma la cosa più sorprendente è che il ministro pretenda che i giudici si adeguino alle politiche del governo. Siamo oltre qualunque principio democratico di rispetto della separazione dei poteri. Salvini vuole sostituirsi ai magistrati, ma i magistrati fanno i magistrati e i politici fanno i politici”, attacca il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Il ministero impugnerà la sentenza del Tar Toscana che ha bocciato l'ordinanza prefettizia sulle zone rosse? Il primo pensiero che viene in mente è lo 'Stato libero di Bananas', ma vogliamo credere e sperare che ancora l'Italia sia uno Stato di diritto, coi poteri separati e l'autonomia di ogni potere rispetto agli altri”, afferma Vincenzo Donvito, presidente di Aduc, associazione dei consumatori che ha sostenuto, tra gli altri - Cino Benelli, Adriano Saldarelli e Fabio Clauser gli avvocati che se ne sono occupati - il ricorso al Tar che ha portato all'annullamento dell'ordinanza.

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