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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Locali chiusi via de' Benci, ultimatum : "No all'alcol in strada"

Sarà presentato ai gestori un "patto di convivenza" dedicato alla via della movida. Renzi: "Noi faremo la nostra parte ma i gestori dovranno assumersi le loro responsabilità"

Prima il sequestro preventivo della magistratura, poi il flash mob di ieri sera, questa mattina la promessa di un “patto di convivenza" che il Comune di Firenze presenterà in tempi brevi, brevissimi: massimo 24 ore. Tutto lungo una via, via de’ Benci, i 200 metri di Movida fiorentina. Questa mattina infatti, nel Salone dei Duecento a Palazzo Vecchio, si è svolto l’incontro tra il sindaco Renzi, il vicesindaco Nardella, i gestori dei locali fiorentini, i residenti dell’area Santa Croce e le associazioni di categoria. Un dibattito civele, lontano dai toni accesi, in cui tutti hanno parlato e detto la loro. Alla fine, però, è stato il sindaco a tirare le fila: “Noi proporremo un patto, che a noi sembra più che condivisibile, poi starà ai gestori valutarne l’efficacia”. Questo ed anche altro, come “chiedere al prefetto di convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, per verificare le situazioni più difficili”, anche “per lo spaccio di droga”.

Nel giorno in cui sono iniziati i lavori per smontare le strutture dei tre dehors (su sei) di via de’ Benci, Renzi ha posto nel piatto della bilancia una serie di iniziative di cui si è fatto garante: lotta alla vendita di alcol nei minimarket, riunioni mensili con tutte le parti in causa per monitorare la situazione, più controllo ma anche l’istallazione di nuovi bagni. Insomma, nella bozza dedicata alla via più discussa di Firenze, c’è un po’ di tutto. Ma c’è anche un punto fermo, su cui Renzi non transige e non farà un passo indietro: “Fuori dai locali, in strada, non si dovrà più bere”. Ed è intorno a questo punto che girerà l’intera partita. Niente alcol in strada, la consumazione tutta all’interno dei locali, come “succede a New York”. Come dire, entri, ordini, paghi, bevi; tutto all’interno delle mura dei locali. Caldo o freddo che sia.

E se la bozza arriverà in tempi stretti, i gestori dei locali dovranno scegliere se aderirvi in tempi strettissimi. “Se – ha detto Renzi – come io spero, questo patto avrà un buon ritorno lo presenteremo alla città”, altrimenti “l’amministrazione prenderà i suoi provvedimenti. Ma io sono molto ottimista: se prevale il buonsenso si va tutti insieme nella stessa direzione”. Provvedimenti, uguale ordinanze, anche se per adesso il primo cittadino di misure restrittive non vuol sentire parlare, e in questo richiama i proprietari “ad assumersi le proprie responsabilità”. Di trattativa tuttavia c’è poco. La mano tesa dell’amministrazione appare unidirezionale: prendere o lasciare.

LOCALI – I gestori per adesso si sono trincerati in un “no comment” in attesa di leggere attentamente la bozza. Anche se alcune perplessità durante il dibattito sono emerse. “Come facciamo ad impedire ai nostri clienti di uscire in strada con un bicchiere in mano?”, hanno detto in molti. “Non abbiamo l’autorità legislativa per impedire cattive abitudini di chi ‘sporca’ le serate”. La soluzione per Renzi è facile: “Si da bere fin quando il locale è pieno, poi stop, non si va oltre”. Il modello è quello attuato a Torino, con gli steward a spese dei gestori assunti per il controllo del regolare deflusso dei giovani. Ma Renzi su questo punto, quello sul controllo, ha chiarito subito prima di creare fraintendimenti: “Va detto fin da subito che l’ordine pubblico non rientra nelle competenze della polizia municipale. Nella nostra proposta chiederemo qualcosa ai gestori, un impegno serio, ma non chiederemo a nessuno di sostituirsi alle autorità competenti”. Una riposta decisa a chi in più di un'occasione ha tirato in ballo le competenze ma anche i lassismi della municipale.

RESIDENTI – E le persone che con le loro segnalazioni e lamentele hanno dato il via all'intera questa operazione. Come la pensano? “Non capisco questa storia del patto”, si sfoga una signora che abita in Sant’Ambrogio. “Non è una questione di patti ma di far applicare le regole e le leggi che già presenti. Noi viviamo in una situazione drammatica e decadente, tra vomito, urina, urla. Ci vogliono multe, telecamere e più controllo”.

PDL - Per il capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Marco Stella, si è trattata di una riunione “deludente”. “Possiamo tranquillamente affermare – ha continuato – che stamani Renzi, privo di idee, ha suonato il silenzio ed ha chiuso la città. Sono anni che sottolineiamo la difficile situazione della strada, ma più in generale quella del centro storico di Firenze e richiamiamo l’amministrazione comunale alle sue responsabilità. Cosa ha fatto Renzi in tre anni per risolvere il problema? Perché si è arrivati a questa situazione? E ora come pensano di risolverla? La totale assenza di idee non penalizzi imprese e lavoratori”
 

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