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L'Umbria agita la Toscana. Regionali: Ceccardi e Giani in pole per la corsa

Centrodestra, torna la "leonessa": prima mossa alla Lega, ma la Meloni non sta a guardare. Centrosinistra verso l'alleanza Pd-Renzi

La netta vittoria del centrodestra in Umbria agita anche la Toscana. Le carte sono in tavola già da molte settimane, ma vengono inevitabilmente cambiate dall'esito esplosivo delle regionali di domenica scorsa, che hanno bocciato senza appello l'alleanza fra Pd e Movimento 5 Stelle e premiato il rinnovamento rappresentato dal centrodestra, che non aveva mai governato in quella terra. 

Quest'ultimo elemento in particolare favorisce l'accostamento alla Toscana. E in questo quadro la riflessione potrebbe essere: basta candidati sobri, che per il centrodestra si sono rivelati perdenti alle amministrative della scorsa primavera. "Li abbiamo già provati ed abbiamo visto com'è andata", ha spiegato al Corriere Fiorentino l'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi. Che così, dopo il passo indietro per il riposo dettato dalla maternità e ringalluzzita dal risultato umbro, torna in campo come favorita.

"Non mi autocandido", ha precisato. Ma più che altro è che fra la politica comunicata e quella reale c'è una bella differenza. Salvini nei giorni scorsi ha preteso per la Lega il posto da candidato governatore: e pensando a chi, se non alla "leonessa" di Cascina? Non certo al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, altro dato papabile da molti. Motivo? Non è un leghista doc, ma un civico.

Il leader del Carroccio, però, dopo il risultato in Umbria potrebbe cambiare le sue mire, magari chiedendo la Puglia e mollando la presa sul Granducato. In quel caso c'è alla finestra Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi ha fatto sapere: "Siamo pronti a dire la nostra". Con chi? Per Fratelli d'Italia c'è il profilo istituzionale di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, apprezzatissimo e temutissimo anche nel centrosinistra. Ma c'è anche quello di Giovanni Donzelli, ormai fra i più stretti collaboratori della Meloni: il suo sì che sarebbe un profilo "di rottura", per tentare la replica di ciò che è accaduto in Umbria.

Al momento sembra fuori dalla partita Forza Italia, ma non l'ipotesi più affascinante, che vede la discesa in campo del popolare conduttore Mediaset Paolo Del Debbio. Interpellato direttamente ha sempre negato la volontà, ma l'idea di replicare l'esito della battaglia umbra potrebbe ingolosirlo. E se manifesterà la sua disponibilità i leader del centrodestra la potrebbero vedere come un'occasione da non perdere.

E nel centrosinistra? Dopo la sconfitta umbra Renzi non si è fatto sfuggire l'occasione di bombardare l'alleanza con i 5 Stelle. E di lanciare l'ipotesi di presentare in Toscana le liste di Italia Viva. Una mossa pensate per lanciare il candidato che l'ex premier ha in mente, da prima di uscire dal Pd: Eugenio Giani. E' rimasto alla corte di Zingaretti, ma piace a Italia Viva. Ecco perché il suo nome si rafforza. 

Adesso persino Dario Nardella, dopo le schermaglie passate (che risalgono alla candidatura a sindaco nel 2014, mancata per Giani) e quelle sullo stadio della Fiorentina (Giani aveva postato su Instagram una foto con i sindaci di Bagno a Ripoli, dove si realizzerà il nuovo centro sportivo viola, e di Campi, che sembrava in pole per lo stadio), sembra non dire no alla candidatura del Presidente del Consiglio regionale a governatore.

Resta da capire se, dopo la batosta umbra, Zingaretti si farà convincere da questi argomenti per mollare la presa e rinunciare alla pretesa di candidare un suo "fedelissimo" in Toscana. Alla finestra resta la segretaria Simona Bonafè: anche lei si è tirata indietro, ma ha il profilo adatto (come ex renziana e donna, in caso di sfida con la Ceccardi). Più indietro sembra l'ipotesi del pisano Federico Gelli, capo toscano dell'area che fa capo al commissario europeo Paolo Gentiloni.

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