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Pd 'dopato' e compravendita di tessere: gli empolesi non ci stanno e attaccano Chiti

Enrico Sostegni, segretario della federazione del Pd dell'Empolese Valdelsa: "La notizia apparsa sulla stampa è del tutto priva di fondamento e al limite della diffamazione". Chiti: "Ne prendo atto e sono il primo a esserne lieto"

Nel Pd, quando manda poco più di un mese alle primarie (il prossimo 8 dicembre, per l’Immacolata), è scoppiato il caso tesseramento. Tanto che qualcuno ha avuto la felice intuizioni di definire questo fenomeno ‘doping elettorale’. Un partito dopato per una partita complicata, quella congressuale. Sì perché i democratici hanno pensato di intavolare un processo congressuale che partisse dal basso: prima i circoli, i segretari cittadini e provinciali, poi il segretario nazionale. Quindi, prima il voto dei tesserati. Ed è qui che a livello nazionale si è introdotto il fenomeno del doping: un’impennata di iscritti anomala, rispetto al trend degli ultimi tre anni che ha visto ridursi di due terzi il numero delle sottoscrizioni.

Il caso è scoppiato anche a Empoli, come ha denunciato Vannino Chiti, senatore del Pd. Che ha usato parole pesantissime: “vergognosa compravendita di tessere”. Un’accusa interna mossa da uno dei massimi esponenti del Pd nazionale e toscano, che ha mandato su tutte le furie Enrico Sostegni, segretario della federazione del partito democratico dell’Empolese Valdelsa: “La notizia apparsa sulla stampa per cui i congressi dell’Empolese Valdelsa sarebbero inquinati da ‘vergognose compravendite di tessere’ è del tutto priva di fondamento e al limite della diffamazione. Mi chiedo come si possa dare credito a notizie non verificate e pubblicarle nei maggiori quotidiani italiani”.

La commissione territoriale per il congresso aggiunge: “Nei quaranta congressi di circolo che si sono svolti nel nostro territorio, si è respirato un clima sereno, indubbiamente facilitato dal fatto che nella stragrande maggioranza dei casi mancava anche la competizione elettorale. I  quaranta segretari di circolo erano candidati unici, così come unico era il candidato alla segreteria territoriale, mentre per quanto riguarda le unioni comunali, solo in due casi su undici si sono avuti due candidati. La commissione territoriale per il Congresso ha operato nella massima serenità, condivisione e trasparenza, presidiando personalmente al regolare svolgimento delle operazioni di iscrizione, di voto e di scrutinio”.

NUMERI – E per dimostrare la bontà del loro operato, i dem empolesi hanno snocciolato le cifre finite sotto la lente di ingrandimento. “Nella federazione Empolese Valdelsa non si segnalano boom di tesserati. Nel 2012 il tesseramento aveva subito una leggera flessione, passando da 4.088 a 3.484 iscritti. Nel 2013, a causa delle note vicende di politica nazionale, il tesseramento ha stentato a partire: quando è stato convocato il congresso gli aventi diritto al voto (iscritti 2012+nuovi o recuperi 2013) erano 3.823. I votanti ai congressi locali sono stati 1.571: tra questi, si segnalano 227 nuove iscrizioni (di cui 3 cittadini stranieri) e 102 recuperi (ex iscritti che non avevano rinnovato la tessera nel 2011) dal 27 settembre 2013 fino alle rispettive date dei congressi di circolo”.

CHITI – “L’informazione relativa a compravendite di tessere nel Pd di Empoli - soprattutto con il coinvolgimento di immigrati - mi è giunta direttamente da chi frequenta quel territorio. Se, come specifica oggi il segretario della federazione del Pd dell’Empolese Valdelsa Enrico Sostegni, si tratta di una notizia senza fondamento, ne prendo atto e sono il primo a esserne lieto. È positivo per la trasparenza e la vita democratica del partito”. Così ieri, dopo la levata di scudi empolese, Vannino Chiti. “Il mio intento – ha aggiunto  – non è certo quello di denigrare il nostro partito ma di richiamare ognuno di noi ad un di più di rigore, anche perché comportamenti scorretti possono passare nelle maglie delle regole che ci siamo dati. La fase congressuale del Pd non deve diventare una brutta pagina per la nostra politica”.

TOSCANA – Ma le parole di Chiti hanno lasciato il segno, tanto che è arrivata la presa di posizione anche di Antonio Mazzeo, presidente della commissione regionale per il congresso del Pd. In Toscana – ha sottolineato Mazzeo – si sono svolti 854 congressi di circolo “con un’importante partecipazione e in un clima di confronto sereno, salvo alcuni casi isolati e circoscritti”. Su 854 congressi i ricorsi sono stati 13 (7 riguardanti il coordinamento di Grosseto, 2 Massa Carrara, 2 Siena e 2 Versilia) che sono stati esaminati dalla commissione regionale per il congresso e dal collegio di garanzia. “Per questo – ha continuato Mazzeo – mi dispiace leggere sulla stampa dichiarazioni che screditano il regolare svolgimento del voto. Se qualcuno ha segnalazioni da fare sarebbe opportuno che presentasse un esposto formale agli organismi preposti. Muoversi diversamente significa screditare l’immagine del partito e delle migliaia di volontari che si sono impegnati in questo congresso”.

Per quanto riguarda il congresso nell'area empolese-valdelsa, “vorrei rassicurare il senatore Chiti: dopo aver parlato con il presidente della commissione di garanzia locale, posso confermare che non si evince alcuna irregolarità e i nuovi iscritti rientrano oltretutto nei limiti previsti dalle nostre regole interne. I nuovi iscritti sono 227, di cui soltanto 3 cittadini stranieri, su un totale di 3.823 iscritti”.

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