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Taxi, il braccio di ferro si infiamma: lunedì presidio "massiccio" in Consiglio

Giudici: "Nardella e la sua giunta non ci hanno fatto fare neppure il gol della bandiera, ci hanno offeso". La trattativa? "Era già fatta, già scritta. Poi la scelta politica ha fatto saltare tutto. Ora li vogliamo guardare negli occhi"

"Lunedì saremo tutti sotto Palazzo Medici Riccardi", sede provvisoria del Consiglio comunale di Firenze. "La nostra sarà una presenza massiccia perché vogliamo guardare negli occhi chi ci ha rassicurato per poi ripagarci con l'introduzione di 100 nuove licenze. Una mazzata storica". E' praticamente una promessa quella che Claudio Giudici, presidente di Uritaxi Toscana e della cooperativa Cotafi, lancia a Palazzo Vecchio. 

L'interlocutore di peso delle auto bianche, raggiunto dalla 'Dire', non nasconde l'amarezza per una trattativa saltata quando il compromesso era ormai ad un metro: "Il testo, durante il vertice di ieri" con l'assessore allo sviluppo economico, Giovanni Bettarini, "era già fatto e praticamente scritto; lo stavamo affinando. Poi sulla diluizione del bando, con noi che proponevamo due tranche, la prima da 40 licenze, la seconda da 30, l'amministrazione si è improvvisamente irrigidita. Noi 40-30, il Comune fermo su 50-20: una scelta, la loro, chiaramente politica".

Ed è qui che scatta la metafora calcistica: "Palazzo Vecchio ci ha fatto dieci gol, noi chiedevamo che ci fosse concessa almeno la rete della bandiera. Bastava questo. Invece hanno preferito offendere la nostra dignità".

Anche perché', racconta, "nei giorni scorsi, proprio per non compromettere il dialogo sia formale che informale, forti di quel che ci dicevano, abbiamo bloccato tutti i presidi. E' con questo spirito di rispetto verso amministrazione e la città che abbiamo deciso di non creare problemi, per esempio, durante l'incontro istituzionale a Palazzo Vecchio tra il presidente del Consiglio Renzi e il principe degli Emirati". 

Con l'acuirsi dello scontro, tuttavia, i tassisti hanno deciso di ignorare le chiamate delle centrali radio: "Le centrali-precisa Giudici- sono operative e funzionanti. Stiamo lavorando su piazza, in strada, però senza radio, perché chi è alla guida è libero di ignorare l'appello via radio. Non stiamo infrangendo nulla e non si tratta certo di interruzione di pubblico servizio".
 

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