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Tav: oggi la firma a Roma ma Idra presenta un esposto in procura

Le istituzioni a Roma per sciogliere il nodo dell'Alta Velocità. Idra ha presentato un esposto alla procura di Firenze e la Corte dei Conti per bloccare tutto

Domani a mezzogiorno sarà nero su bianco. Una stretta di mano e il ritorno dalla capitale fino Firenze magari su un treno dell’Alta Velocità. Ed è proprio quest’ultima al centro dell’appuntamento istituzionale del 3 agosto. Verrà stipulato l’accordo sul nodo fiorentino della Tav alla presenza del Presidente Rossi,  la vicepresidente della Provincia con deleghe alle infrastrutture Cantini e il sindaco Renzi. Dall’altra parte del tavolo il ministro Altero Matteoli e l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Michele Elia.L’accordo, dovrebbe mettere dei punti fermi sull’Alta Velocità, e sulla stazione Foster ad essa collegata oltre alla contropartita di circa novanta milioni di euro per la città di Firenze.

C’è chi di sicuro è contrario imboccando il binario della No. L’associazione Idra ha presentato un esposto alla procura di Firenze e la Corte dei Conti toscana. Non solo, la relazione è stata inviata anche a tutti i soggetti coinvolti nell’accordo: i ministri Tremonti e Matteoli, l'Ad di FS Mauro Moretti, e gli amministratori Rossi e Renzi.

TUNNEL - Alcuni aspetti su cui riflettere emergono da un comunicato, datato 29 luglio firmato dal comitato Non tunnel Tav Firenze e l’associazione Italia Nostra, dopo il responso del 19 luglio del Genio Civile. Quest’ultimo ha espresso rilievi significativi sottolineando due gravi criticità. La prima sul carattere sull'indagine per il carattere sismico dell’area: in quanto le indagini geologiche non sarebbe state eseguite sullo stesso terreno interessato dagli scavi ne alla medesima profondità. Il Genio Civile ha però dovuto rinviare, per motivi di competenza, l’analisi al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

SCAVI - Il secondo punto riguarderebbe lo smaltimento delle terre di scavo. Tra le località destinate ad accogliere il terreno c’è l’ex miniera di Santa Barbara nel Comune di Cavriglia a Arezzo. Ed è proprio qui il punto. Da quanto riportato nel comunicato la “talpa”  durante gli scavi rilascerebbe dei liquidi, che mischiati alla terra creerebbero lo smarino,  non smaltibile nell’ex miniera inidonea a questa tipologia di rifiuto speciale.

TRENI – Sull’ex miniera  anche il Comitato pendolari del Valdarno si chiede se "l'anticipazione all'11 settembre dei tagli ai treni regionali della linea lenta Firenze-Arezzo e del Valdarno sia collegato al trasporto delle terre di scavo dell'Alta Velocità da Firenze a Cavriglia che avverrà con i treni diurni".

 I redattori del comunicato chiudono poi con una proposta volta a ridurre  tempi e costi.  Sulla base delle loro stime si dovrebbe lasciar perdere il sottosuolo e lavorare in superficie, come? Potenziamento del nodo ferroviario e pieno utilizzo delle stazioni esistenti, con un risparmio del 90% da 3 miliardi di euro a 300 milioni, tradotto poi in tempi sarebbero tre anni contro dieci.  Domani durante le operazioni di segnatura i rappresentanti contro la Tav fiorentina saranno presenti in Piazza Duomo con un presidio.
 

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