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Scarico merci: il Tar sospende l'ordinanza, Nardella rilancia

Il vicesindaco difende l'ordinanza da chi accusa il Comune per i costi di quest'operazione e rilancia: "Anche il Comune di Firenze ha rinunciato alla entrate della pubblicità per il bene del centro storico"

Il Tar ha sospeso, per i corrieri espressi ed i servizi postali, l’ordinanza del comune di Firenze che limita lo scarico ed il carico merci a novanta minuti mattutini (7,30 – 9,00). Solo per queste due categorie, anche perché sono state le uniche, lunedì scorso, a presentare un ricorso comune contro la nuova direttiva della giunta Renzi. Lunedì il ricorso, mercoledì il Tar, in fase cautelativa, ha sospeso l’ordinanza del comune fino all’otto giugno, giorno in cui sarà discusso in aula. “Hanno impugnato una roba che non li riguardava” ribatte secco il sindaco Renzi. Sta di fatto che le grandi compagnie internazionali dell’ express courier hanno per adesso vinto il primo round della partita, e fino alla data dell’udienza circoleranno liberamente per le vie del centro storico. E’ chiaro che l’amministrazione sta monitorando con attenzione la vicenda anche perché c’è il rischio che anche le altre categorie, dall’alimentare alle pulizie, seguano la stessa strada dei colleghi “postini” creando un effetto domino che potrebbe rendere momentaneamente nulla l’ordinanza.
Ieri, il vice sindaco Dario Nardella, tuttavia ha posto l’accento sulla volontà di continuare a perseguire la strada imboccata dal comune: “non mi pare sia successa la fine del mondo, come era stata preannunciata. Ci rendiamo conto che cambiare abitudini è difficile per tutti, ma quando lo si fa per il bene della città, per un progetto chiaro che riguarda la vita di Firenze e la qualità del nostro centro storico, è un sacrificio che vale la pena fare”. 
 
I rappresentanti di categoria in questi giorni continuano a puntare il dito contro Palazzo Vecchio; da Confesercenti, Confcommercio alla Lega Coop, tutti uniti contro il nuovo regolamento che, secondo le associazioni, rischia di far lievitare i costi e di molto. Anche ai sindacati Cgil, Cisl e Uil l’ordinanza non piace affatto e lo hanno detto chiaramente in una lettera inviata al sindaco Renzi e all’assessore Mattei in cui, le tre sigle temono che questa scelta dell’amministrazione fiorentina “potrebbe compromettere ulteriormente i livelli occupazionali di un settore già fortemente in crisi come quello del trasporto merci”.
Nardella non si scompone e, per quel che riguarda i possibili aumenti che ricadrebbero sulle spalle delle aziende, tira dritto: “da un lato mi auguro che non si facciano speculazioni su questa vicenda, dall’altro penso che, per quel che riguarda il centro, i costi maggiori li devono sopportare tutti. Anche il comune di Firenze, ad esempio, nel rinunciare alla riscossione del canone legato alla pubblicità nel centro storico si priva di determinate entrate. E’ un sacrificio economicamente rilevante ma che ha un obbiettivo, non è fatto per un gusto fine a se stesso, ma per la vivibilità della città”. 
Il modello che il vice sindaco propone e rilancia ricalca quello già adottato in molte città europee, che da anni si sono buttate su sistemi meno invasivi ed a bassissimi livelli inquinanti: “ci sono città in Europa – finisce il vice sindaco – che organizzano la movimentazione di merci con sistemi moderni ed ecologicamente sostenibili, pensiamo alle biciclette o ai tricicli di Amsterdam o di Parigi; oppure con sistemi organizzati come piattaforme logistiche o filiere di trasporto, che puntano a razionalizzare il numero di mezzi con capacità di produttività elevata”.  
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