Il fondo sanitario regionale rischia di essere ridotto rispetto al passato. Lo hanno detto, informa una nota, i funzionari della Giunta toscana illustrando in commissione sanità del Consiglio regionale, i capitoli inerenti il settore sanitario contenuti nella proposta di legge finanziaria regionale 2012. Il fondo sanitario regionale nel 2012, prosegue la nota, dovrebbe poter contare su un aumento di 100 milioni ma i maggiori introiti sarebbero però riassorbiti dai tagli ai trasferimenti statali. Inoltre, a partire dal 2012, il ministero delle Finanze ha richiesto che il fondo sanitario copra tutti gli ammortamenti, che in Toscana assommano a 137 milioni. Il combinato del taglio ai trasferimenti e della richiesta sugli ammortamenti, quindi, rischia di ridurre la disponibilità del fondo sanitario regionale rispetto al passato. In quest'ottica, il Dipartimento sanità della Regione ha ricontrollato tutti i progetti che erano stati finanziati al di fuori del fondo sanitario procedendo ad una razionalizzazione degli interventi. Le cifre così risparmiate potranno essere utilizzate per incrementare il fondo sanitario. Infine, i funzionari hanno comunicato che le Asl hanno già approvato i loro bilanci di previsione e che la Giunta procederà alla loro adozione tra il mese di dicembre e quello di gennaio. La commissione sanità, presieduta da Marco Remaschi (Pd) ha deciso di approfondire le voci contenute nella finanziaria 2012 e di esprimere il proprio parere secondario in una delle prossime sedute.

TAGLIO - Un taglio del 10% per le indennità dei direttori generali e dirigenti delle Asl, la compartecipazione alla spesa sanitaria con il ricorso all'Isee e un maggiore ruolo alle aree vaste. Questi alcuni degli aspetti, informa una nota, contenuti nella legge finanziaria e nel bilancio 2012 dedicati al settore sanitario illustrati ieri alla commissione sanità del Consiglio regionale, presieduta da Marco Remaschi (Pd). La commissione è chiamata a esprimere un parere secondario sull'atto, prosegue la nota, ma sono molte e importanti le ricadute sul settore socio-sanitario. Previsto, tra l'altro, anche una riduzione del 7% per il budget farmaceutico delle Aziende sanitarie. Viene inoltre valorizzato il ruolo delle Aree vaste e, si stabilisce che le Estav dovranno coordinarsi tra di loro e specializzarsi ognuna su alcune forniture.