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Tagli delle Province: “Rischio fallimento per quelle toscane”

L'Upi Toscana è ricorsa al Tar del Lazio per far fronte ai tagli imposti del Governo dopo il decreto di riordino delle Province. Il rischio sarebbe quello del default

L’Upi Toscana torna sulla questione delle Province. E, dopo aver fatto ricorso al Tar del Lazio in vista della conversione in legge della spending review, avverte che il rischio è quello del fallimento dell’ente istituzionale. Infatti, secondo i dati presentati oggi a Palazzo Medici Riccardi, nel 2013 alle attuali Province toscane mancheranno 25 milioni di euro solo per far fronte ai pagamenti e le spese di personale, mutui, affitti e utenze. I tagli del Governo, assieme al patto di stabilità, peserebbero sui loro bilanci per 241 milioni di euro (oltre 121 milioni e 120 milioni) contro delle spese “obbligatorie” di 276 milioni necessari per le spese minime di funzionamento. Di conseguenza, essendo i 25 milioni che mancano per pareggiare i conti le Province potranno garantire servizi ai cittadini solo avvalendosi dei fondi trasferiti dalla Regione.  
L’Unione delle Province per questo ha chiamato a raccolta i Presidenti delle dieci Province toscane per un incontro con tutti i parlamentari eletti nella nostra regione.

Il Presidente dell’UPI Toscana Pieroni ha dichiarato: “Di fronte al combinato disposto dei tagli operati dal Governo, assolutamente inaccettabili (1,2 miliardi su 9 a livello nazionale), e dei vincoli imposti dal Patto di stabilità, la prospettiva che si presenta alle Province per il 2013 è assolutamente drammatica ed aggravata, per la Toscana, dal fatto che questi tagli sono calcolati anche sulle spese vincolate. Abbiamo quindi deciso di ricorrere al TAR contro il decreto che ha applicato i tagli. Com’è evidente stiamo tentando con tutti i mezzi di salvare i servizi per cui i cittadini pagano le tasse ed ai cui hanno diritto. Si tratta di impresa difficile se non impossibile a cui però ci dedicheremo con forza nonostante la precaria situazione provocata dal decreto di riordino delle Province.”

MODIFICHE - L’incontro è servito per illustrare ai rappresentati della Toscana in Parlamento il ricorso che le Province presenteranno al Tar. Ai parlamentari toscani è stato inoltre richiesto il massimo impegno affinché il testo del decreto legge sul riordino delle Province venga modificato durante la fase di discussione per la conversione in legge. In particolare tutti i parlamentari si sono dichiarati d’accordo per richiedere al Governo una modifica tecnica inerente le modalità di ripartizione dei tagli nelle varie regioni. Una modifica che non cambierebbe i saldi finali ma correggerebbe uno squilibrio.

Attualmente i territori italiani maggiormente penalizzati sono quelli della Toscana e del Piemonte, proprio a causa di un particolare meccanismo di calcolo che conteggia tra le spese delle Province anche i finanziamenti che le Regioni girano agli enti provinciali per garantire alcuni servizi come ad esempio il piano dei trasporti pubblici. In pratica si tratta di una semplice “partita di giro”. Qualora il governo tenesse conto del diverso riparto dei consumi dei livelli intermedi (entro i quali vi sono le risorse che la Regione attribuisce alle province per gestire le deleghe), la Toscana vedrebbe ridotto il taglio subito dagli attuali 20 miliardi a circa 10 miliardi.
 

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