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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

La RSU di Palazzo Vecchio lancia l'allarme: "400 precari perderanno il lavoro"

Le sigle dei sindacati unite domani in una conferenza stampa contro l'amministrazione fiorentina. Stefano Cecchi di RdB: "l'operazione sigaretta è pura demagogia per coprire i veri problemi dei lavoratori"

“Per noi rimane un’operazione demagogica e populista, una cortina fumogena servita ad offuscare quelli che sono i veri problemi”. Stefano Cecchi (RdB), membro della Rsu di Palazzo Vecchio spara a zero sull’operazione intavolata prima dal direttore degli uffici dell’anagrafe, Alessandro Bartolini, poi dal sindaco Renzi che ha esteso la circolare a tutti gli uffici comunali. Renzi lo aveva già annunciato domenica in un’intervista rilasciata al Tg5: “a togliere questa regola non ci penso neppure, anzi, probabilmente la estenderemo a tutti gli altri uffici”. Detto fatto: da ieri, per la pausa sigaretta, tutti i dipendenti comunali dovranno strisciare il proprio badge, in altre parole, per chi è legato alle vecchie tradizioni, timbrare il cartellino. I sindacati non ci stanno, precisano che si tratta di un’operazione per gettare fumo negli occhi ai cittadini (mai come in questo caso furono scelte parole più fortunate), e distoglierli dai problemi veri.

TAGLI. “Non ci sono più soldi, non è più possibile assumere personale, né a tempo determinato né di ruolo” afferma Cecchi, che continua prospettando per il futuro immediato “una caduta verticale per i servizi alla persona”. Secondo quanto denunciato dalla Rsu del Comune, 400 precari (sui 5mila di ruolo), che gravitano attorno al mondo dell’assistenza o dei servizi, potrebbero, nel giro di pochi mesi, non essere confermati. Palazzo Vecchio infatti sarebbe intenzionato a tagliare tutti quei contratti a tempo determinato di otto, cinque, sei mesi: educatori, assistenti sociali, insegnanti. “La situazione più critica - sostiene Cecchi - si verificherà negli asili nido; con i possibili tagli al personale faranno fatica a garantire il servizio. In generale comunque i tagli colpiranno i più deboli, i precari, che dall’oggi al domani non avranno più reddito”.

Tra i tagli al personale e la scarsezza di risorse c’è una terza via: esternalizzare i servizi. E’ quanto paventano i sindacati, anche se dai vertici dell’amministrazione non trapela nessuna conferma, così come nessuna smentita. “Probabilmente certi settori verranno assegnati a cooperative esterne – sottolinea Cecchi – così che il Comune spenderà di più per garantire il servizio, come è ampiamente dimostrato, mentre i dipendenti guadagneranno meno e vivranno in condizioni peggiori”. C’è di più: quest’anno il personale dell’amministrazione fiorentina ha subito un taglio di 3,5 milioni di euro sui fondi per il salario accessorio; mediamente i dipendenti subiranno un taglio di circa 700 euro a testa; “un ulteriore impoverimento” tengono a precisare i sindacati. E qui si arriva ad uno dei nodi di questa vicenda, sempre più vicina ad vera e propria vertenza: i rappresentanti dei dipendenti di Palazzo Vecchio chiedono da mesi un incontro con il sindaco, un tavolo di confronto con le parti per comprendere meglio le scelte e la direzione futura dell’amministrazione. “Siamo in estrema difficoltà – continua Cecchi – non c’è modo di avere risposte su tutto quello che in questi mesi abbiamo chiesto. Il sindaco batte sulla pausa sigaretta, ma se usciamo dalla dinamica degli slogan ed andiamo sul pratico non sa neppure di cosa si parla”.
 

PAUSA SIGARETTA. Tornando nel calderone dell’attualità Cecchi non si esime dallo spendere alcune considerazioni sul tormentone relativo alla pausa – sigaretta. Il tema è spinoso, qui si cammina su un terreno pieno di mine; il lavoro pubblico, un po’ per propri demeriti e responsabilità, un po’ per logiche demagogiche, è spesso nell’occhio del ciclone; gli scandali sono sempre dietro l’angolo, e nella testa dell’italiano non è mai tramontata quell’idea , quell’equazione, che associa un privilegio sociale al lavoro pubblico. Come tutti i temi spinosi finisce per spaccare le opinioni dei cittadini: chi è a favore spesso si scaglia contro un certo tipo di casta, chi è contro parla di questione di fiducia, oppure sostiene l’idea che la pausa alla fine ottimizzi il netto del lavoro.

Per sfatare il mito – sostiene secco Cecchi – noi dipendenti abbiamo ogni mattina un quarto d’ora di pausa non retribuita che ognuno sceglie se fare o meno. Quindi, per contratto, nel conteggio orario giornaliero c’è già conteggiata e decurtata una pausa utile per fumare o prendere il caffè”. Circondato da anni da decreti e circolari “anti-fannulloni”, tutte le sigle sindacali su questi temi hanno il dente avvelenato: “basta con questa campagna diffamatoria rispetto ai lavoratori pubblici –conclude Cecchi – noi lavoriamo in un ente che eroga servizi, e la città ne testa il funzionamento quotidianamente, dagli asili nido ai centri per gli anziani. Questa è pura demagogia che serve per coprire la loro incapacità gestionale e una totale insofferenza che questa amministrazione ha verso il personale. Il sindaco Renzi ha preso il peggio di Brunetta e Sacconi e lo ha messo in pratica negli uffici comunali”.
Per domani è prevista una conferenza stampa dei rappresentanti sindacali del Comune. La Rsu parlerà di questi temi, e delle eventuali azioni da organizzare tra agosto e settembre. Allo stato delle cose, se i sindacalisti non saranno ricevuti nel breve periodo dal sindaco o dal suo vice Nardella, è prevista un’assemblea generale dei dipendenti, e in quella sede potrebbe essere votata una giornata di sciopero generale.
 

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