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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il sindaco Renzi dichiara guerra ai sindacati che governano le imprese

Il sindaco Renzi critica lo sciopero di un'ora all'inaugurazione del Maggio Musicale. "L'idea che i sindacati si permettano di continuare a governare le aziende di questa città è finita"

Una spallata decisa al sindacato, dopo i conflitti a distanza con il segretario nazionale Cgil Susanna Camusso, la vicenda Ataf e ieri sfociati in uno sciopero. Si di un’ora, prima dell’inaugurazione della 73esima stagione del Maggio Musicale Fiorentino che portava in scena l’Aida.
Il sindaco più amato dagli italiani, oggi ospite a Radio Toscana, ha parlato del lato economico dell’orchestra: "Il Maggio musicale fiorentino ha molti debiti arretrati che derivano dal fatto che nel corso degli anni c'é stata una conduzione della Fondazione lasciando spesso molto spazio, secondo me troppo, ad alcuni sindacati. E' la stessa cosa che vale da altre parti".

Proprio sugli incassi Renzi, ha contabilizzato le entrate di ieri in 204mila contro i soli 57mila dello scorso anno, prendendo di mira la gestione: “Quest'anno abbiamo detto che è giusto fare i conti per bene e basta con i biglietti omaggio per la prima, con gli amici degli amici. Ho pagato anch'io, come tutti".
Rapido il ritorno al diverbio sui sindacati, visto che tra due giorni ci sarà il Primo Maggio, e con o senza polemica a Firenze molti lavoreranno sebbene ci sia sciopero del commercio.

L’alterco però sembra inasprirsi - "Se i sindacati di Firenze hanno voglia di fare un ragionamento con noi sul futuro della città sono i benvenuti” – ha detto il sindaco - ma  “se pensano di poter continuare a governare pezzi delle aziende si sappia che siamo pronti al confronto totale. L'idea che i sindacati si permettano di continuare a governare le aziende di questa città è finita".  
In più il mayor fiorentino ha detto basta alle associazioni di categoria che spesso fanno le “ripicchine” e “scioperini”.

  L'idea che i sindacati si permettano di continuare a governare le aziende di questa città è finita  

  "A me - ha concluso il sindaco - se vogliono, i cittadini possono mandarmi a casa e non quelli che vivono di permessi sindacali. L'idea che Firenze sia in mano a dei sindacalisti a me ha già divertito abbastanza". "Si sappia - ha ribadito - che i professionisti del permesso sindacale se vogliono ragionare e discutere con il Comune lo fanno; se vogliono invece governare le aziende di questa città o comprano le aziende o si fanno eleggere sindaci e prendono i voti, cosa che solitamente i sindacalisti che vanno in politica prendono raramente.”
 

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