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"Prima gli italiani": polemica a Sesto sui manifesti anti moschea

Toccafondi, esponente del governo, contro le affissioni di Fratelli d'Italia. Donzelli: "Noi sempre dalla stessa parte"

E' polemica sui social per i manifesti "No moschea" fatti affiggere da Fratelli d'Italia proprio accanto ai terreni dove sarà realizzato il nuovo luogo di culto. A sollevarla è stato il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi: "Da oggi a Sesto Fiorentino sembra partita la campagna elettorale e sarà molto confusionaria. Che c’entra la preghiera con 'prima gli italiani'?", ha scritto su Facebook, postando una foto dei manifesti.

"Non dobbiamo aver paura di chi prega, dobbiamo aver paura dell’integralismo, di chi è ideologico. Questo abbiamo sempre detto, così come abbiamo sempre detto sì ai luoghi di culto. Dobbiamo chiedere chiarezza sulla provenienza dei fondi, sulla lingua italiana da usare nei centri di preghiera o culturali, dobbiamo chiedere reciprocità: in molti paesi di religione musulmana non solo non è possibile andare a messa e professare la fede cristiana ma nemmeno è possibile dirsi cristiano o portare una croce al collo", ha aggiunto nel suo post Toccafondi.

Secca la replica del capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli. "Non ci stupisce che l’ex capo fiorentino del centrodestra e ora neo-renziano Gabriele Toccafondi sia diventato, proprio nei giorni in cui si decidono i seggi, a favore dell'islamizzazione dell'Italia e si offenda a leggere la scritta 'prima gli italiani'. Lui è libero di cambiare idea, saranno i cittadini a giudicare, noi restiamo però sempre dalla stessa parte: quella degli italiani, della difesa della nostra cultura e della tutela della nostra sicurezza".

"In perfetto stile Pd, di cui è diventato amico - aggiunge Donzelli - Toccafondi si preoccupa degli interessi di tutti meno che dei cittadini sestesi, ai quali nessuno aveva detto che su quei terreni a Sesto Fiorentino sarebbe nata una moschea. Fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e, senza essere interpellati, improvvisamente hanno scoperto che ne sarà realizzato uno islamico. Noi continueremo ad essere contrari alla svendita culturale dell'Italia - conclude Donzelli - nessuna moschea potrà essere realizzata senza certezze sui finanziatori e controlli per scongiurare infiltrazioni integraliste".

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