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Uffizi e musei statali chiusi, lavoratori in sciopero: "No alla gara d'appalto"

E' in atto da ieri lo sciopero dei lavoratori nei musei statali. La protesta riguarda il bando di gara per l'assegnazione dei servizi aggiuntivi. Il volantino affisso agli Uffizi recita: "Il nostro futuro non si appalta"

"Dopo i crolli di Pompei, crollano anche i diritti dei lavoratori". Così recita il volantino che si legge sulla porta degli Uffizi, chiusi al pubblico ieri e oggi. Non è possibile visitare neanche la Galleria dell'Accademia e gli altri musei statali fiorentini per lo sciopero dei lavoratori dei servizi aggiuntivi. La protesta è stata decisa dai sindacati e dalla Rsu di Opera contro la decisione del ministero dei Beni culturali di predisporre un bando di gara senza nessuna clausola che salvaguardi il futuro per i 350 lavoratori dei servizi aggiuntivi ora svolti da Opera.

La nuova gara d'appalto per l'assegnazione dei servizi di biglietteria, prenotazioni, guardaroba e bookshop, e anche di ristorazione, dovrebbe essere avviata entro dicembre. Mentre le guide turistiche, informate già da qualche giorno della chiusura, si sono organizzate con percorsi alternativi con i tanti gruppi arrivati da Spagna, Giappone, Stati Uniti e Germania, non sono pochi i turisti 'fai da te' che si sono trovati 'spiazzati'. C'é chi contesta la decisione di chiudere i portoni dei musei statali presa dall'amministrazione del polo museale: "i portoni dovevano essere aperti - dice Learco Nencetti, della segreteria regionale del sindacato Confsal-Unsa - perché lo sciopero è fatto dai lavoratori di Opera. Sui portoni dovevano esserci i dipendenti, che invece sono all'interno: loro dovevano spiegare ai visitatori i motivi della chiusura che, così, sembra fatta da noi".
 

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