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Sciopero Ataf, l'assessore Bonaccorsi: "Disegno politico, vogliono colpire Renzi"

L'ex numero uno di Ataf, ora in giunta: "Questo non è più uno sciopero selvaggio ma un ricatto. Con la privatizzazione di un anno fa nessuno a perso il posto di lavoro o un centesimo in busta paga". Intanto l'Ataf denuncia gli autisti

Firenze come Genova? Secondo l’assessore ai trasporti del Comune di Firenze, Filippo Bonaccorsi – l’ultimo presidente di Ataf prima della privatizzazione ed il passaggio all’Ati controllata da Fs – assolutamente no. “Qui non è Genova – ha sottolineato nel corso della seconda giornata di blocco – dove ancora si discute di privatizzazione. A Firenze la privatizzazione è stata fatta un anno fa senza che sia stato perso un posto di lavoro o un centesimo dalla busta paga”.

Poi, tirando in causa la Rsu, ha rincarato la dose: “Hanno rifiutato qualsiasi tipo di apertura fatta dall’azienda che, non più tardi di venerdì scorso, ha ritirato qualsiasi ipotesi di esubero e di ‘spacchettamento’. E’ passato un anno dalla privatizzazione e sono stati zitti, un anno durante il quale non c’è stato un licenziato né ci sarà. Così come non c’è stato un centesimo in meno negli stipendi: i lavoratori dell'Ataf hanno preso 14 stipendi come prima e nessuno ha lavorato un minuto di più”.

E allora, di che si tratta? “Questo non è più uno sciopero selvaggio ma un ricatto in violazione delle norme nazionali. Stanno calpestando i diritti dei loro stessi concittadini. Voglio vedere come guarderanno negli occhi chi ha atteso l’autobus per ore, lavoratori come loro, ma con meno diritti dei loro”.

Un ricatto per i cittadini, ma non solo. L’assessore la butta anche in politica. E attacca: “La protesta ha altre finalità: un regolamento di conti tra organizzazioni sindacali e lo scopo politico di colpire Matteo Renzi. Gli slogan e gli striscioni di ieri lo indicano chiaramente”.

Uno sgambetto politico che, secondo Bonaccorsi, sta coinvolgendo e penalizzando l’intera città. Per questo l’assessore ha annunciato un incontro con il prefetto Luigi Varratta, la cui precettazione non è stata rispettata, in cui chiederà “il massimo delle sanzioni sia nei confronti dei singoli, sia delle organizzazioni sindacali. Non si può sempre richiamare il principio di legalità quando fa comodo e poi non rispettare una legge nazionale che ti impone comunque di dare il servizio in ore critiche: se fai così sei fuori dalla legge”.

ATAF GESTIONI – Sempre in mattinata è arrivata l’ufficialità di quel che era emerso in via ufficiosa nel vertice fiume di ieri sera in prefettura: l’azienda di trasporti ha denunciato in procura, per interruzione di pubblico servizio, gli autisti che ieri si sono rifiutati di lavorare durante le fasce di garanzia previste in occasione dello sciopero. Secondo quanto appreso, il provvedimento potrebbe ripetersi quest’oggi, questa volta nei confronti di tutti gli autisti in servizio, circa 600, che rischiano, oltre alla denuncia per interruzione di pubblico servizio, quella per il mancato rispetto della precettazione disposta per la giornata di oggi dal prefetto Luigi Varratta al fine di garantire il servizio. Previste nei riguardi dei dipendenti anche sanzioni amministrative e disciplinari.

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