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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Sesto Fiorentino

Game Over Biagiotti, a Sesto Fiorentino i 'ribelli' Pd cacciano il sindaco

La renzianissima Sara Biagiotti non è più il sindaco delle rossa 'Sestograd'. Ora 10 mesi di commissariamento comunale. Elezioni nella primavera 2016. Lei: "dopo il fascismo è la pagina più brutta scritta a Sesto". Parrini: "gli 8 ribelli indegni del Pd"

Game Over. Il giorno più lungo di Sesto Fiorentino è finito con un verdetto annunciato: la sfiducia del sindaco Sara Biagiotti, l’arrivo del commissario (15 i voti in favore della mozione di sfiducia, 5 quelli contro). E’ finita come doveva finire- con otto espulsioni e un sindaco sfiduciato- la battaglia di Sesto, che da due settimane fa infuriare la guerra nel Pd toscano. Nel pomeriggio, con l'ausilio dei voti delle opposizioni, otto consiglieri dem del comune della Piana fiorentina, guidati dall'ex capogruppo Giulio Mariani, hanno approvato la mozione di sfiducia contro il sindaco, la renziana Biagiotti, mandando il Comune all'amministrazione prefettizia con voto anticipato nel 2016, tre anni prima della scadenza naturale e a solo un anno dall''inizio del mandato. 

Alla base dello scontro, durissimo, divergenze sul futuro dell'aeroporto di Firenze, i cui lavori di ampliamento impatteranno sul territorio e vedono già da mesi il partito locale contrapposto a quello regionale, e il nuovo inceneritore di case Passerini, coi comitati della Piana scatenati per chiederne il fermo. 

Biagiotti, che è presidente regionale dell'Anci, con la mediazione del commissario mandato a Sesto, il deputato Lorenzo Becattini, aveva offerto le dimissioni dell'assessore al bilancio e l'azzeramento della giunta. Ma non c'è stato nulla da fare. 

ESPULSIONI – Ora il partito resterà commissariato da Becattini e il segretario metropolitano di Firenze dei dem, Fabio Incatasciato, ha già annunciato l'espulsione degli otto dissidenti, che saranno deferiti alla commissione di garanzia del partito. Per il segretario regionale Pd e deputato, Dario Parrini, gli otto ribelli che hanno disarcionato il sindaco Biagiotti, sono "indegni" di restare nel Pd. 

Nel pomeriggio di ieri, intervenendo in aula, uno di loro, Andrea Guarducci, si era spinto a denunciare un clima di intimidazione: "io ci ho provato. Ho provato a varcare la porta dell''ufficio del sindaco per chiedere soluzioni. Gli abbiamo messo a disposizione capacità, competenze". Biagiotti "ci ha risposto con il silenzio", oppure "anche se poi lo negherà, rispondendoci: io rivinco e vi porto via tutti". Questo "è il metodo. Oggi ci sono tutti a difenderla e noi siamo i brutti e cattivi".

BIAGIOTTI - “Mi sembra che oggi sia stata scritta una pagina tra le più brutte dopo il fascismo nella storia politica di Sesto Fiorentini. Dopo il ventennio, questa è davvero la pagina più brutta di questa città”. “Un giorno che cambia la vista di Sesto, ma anche- continua- da cui ripartire per dare vita diversa alla città”. Si ricandiderà nella primavera 2016, dopo i mesi di commissariamento? “Con Lorenzo Becattini, il responsabile del Pd di Sesto Fiorentino, che ha fatto già un ottimo lavoro, sceglieremo il miglior candidato per Sesto”. Più cauta rispetto ai giorni scorsi quando con decisione aveva rimarcato che comunque sarebbe andata sarebbe stata lei la candidata sindaco nel 2016.
 

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