Rsu avverte Palazzo Vecchio: "Non è escluso lo sciopero generale"

Si è arrivati ai ferri corti tra Rsu e la Giunta di Palazzo Vecchio, o si arriva ad un tavolo di trattativa o si prospetta uno sciopero generale. Un attacco al vertice quello dei sindacati che chiedono di incontrare entro otto giorni il sindaco, o chi ne faccia le veci, vista l’assenza del primo cittadino per ferie; indirizzando così la richiesta al vice Nardella.
L’argomento è quello che attanaglia il Paese intero, i tagli. Tagli sul personale locale creando la possibilità di un collasso dei servizi comunali. In sostanza aut aut sembra minare il pacato luglio della politica fiorentina, che si potrebbe trovare senza la figura del sindaco e con i dipendenti a braccia conserte. I campi in subbuglio sono i più disparati: asili nido, scuole materne, servizi sociali e anche la polizia municipale.

A Firenze i dipendenti comunali sono circa 5.200 e il rischio, è stato sottolineato, riguarda il rinnovo di oltre 500 precari "dei quali centinaia degli asili, ma anche 40 vigili urbani in scadenza di contratto. Poi ci sono 150 dipendenti che ogni anno, mediamente, vanno in pensione e che non verranno rimpiazzati".
 "Speriamo di non andare allo sciopero - ha detto Stefano Cecchi della Rsu - e di poter incontrare il sindaco: sarebbe la seconda volta in due anni. Speriamo di poter arrivare a un accordo per potenziare i servizi e per dare risposte sia occupazionali che ai cittadini. Se invece il sindaco non si farà vedere si andrà allo sciopero generale, che a Firenze manca dal 1997". Dalla Rsu, infine, è stato anche evidenziato che la norma sulla pausa sigaretta (si fa timbrando il cartellino) annunciata dal sindaco Renzi "é solo demagogia" perché "le regole ci sono già. E' solo uno spot: demagogia contro i dipendenti pubblici come quella del ministro Brunetta".