Rossi sulla frattura Mdp-Pd: “Spero in accordo dopo le elezioni”

“Spero che a Palazzo Vecchio, come in tutta la Regione Toscana, superata anche la fase elettorale, che inasprisce i rapporti, ci siano le condizioni per un accordo fra la sinistra e il Pd”. A dirlo, questa mattina, è il presidente della Regione Enrico Rossi, all'indomani dello strappo consumatosi a Firenze tra Articolo 1-Mdp, al quale è iscritto lo stesso governatore, e il Pd.

Dopo le frasi del presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, Pd, su Mussolini (“nessuno in 20 anni ha fatto tanto quanto lui”), Mdp aveva infatti chiesto le dimissioni di Sguanci. Il Pd però lo ha lasciato al suo posto.

“Di fronte a parole inaccettabili come quelle pronunciate, le dimissioni erano il minimo. Non può ricoprire incarichi istituzionali”, hanno detto i consiglieri Mdp in Palazzo Vecchio Rossi e Collesei, decidendo quindi di uscire dalla maggioranza sia in Palazzo Vecchio (dove il Pd ha comunque saldi numeri per governare) che in tutti e 5 i quartieri.

Un accordo a livello regionale tra Pd e Mdp è auspicabile “anche perché questa è la condizione per tenere la Toscana a sinistra e non regalarla alla destra o al Movimento 5 Stelle”, ha aggiunto Rossi. Le elezioni regionali in Toscana sono ancora lontane, si terranno – a meno di crisi istituzionali o della decisione del governatore di candidarsi alle Europee del 2019 – nel 2020.

Altre elezioni regionali si terranno invece il prossimo 4 marzo. Assieme alle elezioni politiche si voterà infatti per il rinnovo del consiglio e del presidente regionali in Lombardia e in Lazio. Anche in questi casi è 'maretta' tra il Pd e la sinistra di Liberi e Uguali (al cui interno è confluita anche Mdp): nel primo caso correranno separate, con due diversi candidati, in Lazio invece entrambi appoggeranno il governatore uscente Zingaretti.