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Coronavirus: "Non possiamo fermare il lavoro". Appelli di Rossi e Nardella

Il governatore: "Stop bloccherebbe la Toscana". Il sindaco annuncia una linea per gli anziani

"Non è vero che l'ordinanza mette tutti a casa: non vieta di spostarsi per motivi di lavoro e di salute perché questo metterebbe in ginocchio la Toscana". Lo ha detto il governatore della Toscana Enrico Rossi in video appello su Facebook ai cittadini toscani, chiarendo alcuni aspetti del decreto del governo sul coronavirus.

"Inutile mettersi a casa se c'è da produrre - ha aggiunto Rossi - lo spostamento per motivi di lavoro è consentito. Da nessuna parte è scritto che si debba cessare la produzione. Sono state chiuse le scuole, è vero, sono stati chiusi gli ospedali, anzi più di sempre adesso ne abbiamo bisogno. Nella pubblica amministrazione ci si organizzi come stiamo facendo noi qui in Toscana con il telelavoro". 

"Se dovessimo bloccare interi comparti produttivi fondamentali per l'export, noi avremmo un calo di produzione di ricchezza in questa regione di cui sentiremmo le conseguenze in futuro. Non possiamo fermarci", ha concluso.

Dalla quarantena della sua abitazione per essere stato a contatto con il segretario Pd Nicola Zingaretti, risultato positivo al test del coronavirus, ha parlato via Facebook anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha invitato i fiorentini a non affollare i supermercati: "Rimarranno aperti, non bisogna prenderli d'assalto".

Ed ha annunciato nelle prossime ore l'attivazione di "un numero per gli anziani", "perché molti si sentono soli e hanno bisogno non solo di informazioni ma anche di compagnia".

“Firenze si è svuotata molto, - ha aggiunto intervenendo nella trasmissione 'Un giorno da pecora', su Radio 1 - pensate che noi avevamo 267 bus turistici al giorno e ora ne arrivano 5”.

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