rotate-mobile
Politica

Inchiesta Tav, Rossi: “Telefonate e mail della Lorenzetti messe a candire”

Il presidente ricostruisce i contatti tra lui e l'ex governatrice dell'Umbria finita ai domiciliari. La Lorenzetti si è autosospesa da ogni carica politica e da ogni attività del Pd

Dopo essere ascoltato dai pm il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ricostruisce i rapporti intercorsi tra lui e Maria Rita Lorenzetti, ex presidente di Italferr e ex governatore dell'Umbria, da tre giorni agli arresti domiciliari a seguito delle misure cautelari emesse nell’inchiesta sulla Tav.  Lorenzetti che, tra l'altro, oggi ha sapere di essersi autosospesa da ogni carica politica e da ogni attività nell'ambito del proprio partito, il Pd.

''Non capivo con quale ruolo mi chiamasse - ha aggiunto Rossi - visto che io la conoscevo come presidente dell'Umbria". La stessa Lorenzetti aveva poi chiamato anche il capo di segreteria di Rossi, Ledo Gori, e mandato un e-mail (il 25 luglio 2012) con la quale chiedeva "che io incontrassi Valter Bellomo". La ricostruzione delle presunte 'pressioni' arrivate alla Regione Toscana sui lavori della Tav sono state così ricostruite da Rossi a margine di una conferenze stampa. Nell'e-mail che Rossi ha mostrato ai giornalisti, Lorenzetti sollecitava l'incontro con Bellomo 'per capire il comportamento dei rappresentanti toscani nella commissione d'impatto ambientale'. Il governatore toscano ha quindi mostrato una pagina degli appuntamenti della sua segretaria con queste richiesta: "Poi, con il linguaggio che usiamo tra noi, quella richiesta l'abbiamo messa a 'candire', cioè l'abbiamo fermata e quindi io Bellomo non l'ho mai incontrato". Rossi ha quindi ribadito che lo spostamento del funzionario Fabio Zita non fu deciso per le pressioni di Lorenzetti ma ''autonomamente dal direttore generale Antonio Barretta di cui mi fido ciecamente''.

BRAMERINI - Rossi, rispondendo poi ai giornalisti, ha ribadito ancora una volta che la revoca delle deleghe sulla Via (valutazione di impatto ambientale) all'assessore Annarita Bramerini l'aveva voluta lui. "C'era un'evidente contraddizione tra il fatto che l'ufficio per la Via fosse nella presidenza e la delega politica su questo tema fosse presso l'assessorato" ha detto. "Era giusto che la responsabilità politica - ha concluso Rossi - l'avesse il presidente".

GOVERNO - Sempre in merito ai problemi registrati a Firenze e in Toscana per la Tav Rossi ha voluto spronare il governo. "Sulle scelte fatte per lo smaltimento dei rifiuti della Tav a Bologna e in Val d'Aosta il governo ha ormai chiuso la partita da tempo. Vorrei capire perché in Toscana questo non è avvenuto".  "Vorrei una risposta non dalla procura, che fa il suo dovere - ha detto il presidente riferendosi all'inchiesta aperta dalla procura di Firenze che ha portato agli arresti domiciliari, tra gli altri, l'ex presidente di Italferr e dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti -, ma dal Governo. Chiedo che il Governo intervenga e si esprima sulla chiarezza del procedimento".

Rossi ha quindi sottolineato che secondo lui i pareri arrivati dalla Regione Toscana "sono corretti e legittimi: mi fido dell'Arpat, dei responsabili del procedimento e del direttore generale Antonio Barretta". Il governatore ha quindi ribadito ancora una volta di essere "favorevole" al sottoattraversamento di Firenze e alla stazione Foster che dovrà essere costruita nel capoluogo toscano per l'Alta velocità. "Lo detto nei miei programmi - ha concluso Rossi - non perché ami questa soluzione ma per un principio di continuità con le scelte fatte dalla pubblica amministrazione 15 anni fa".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchiesta Tav, Rossi: “Telefonate e mail della Lorenzetti messe a candire”

FirenzeToday è in caricamento