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Rivolta cinese di Sesto Fiorentino, Rossi duro: "Basta uso del contante"

Il presidente della Regione Toscana torna sulla rivolta:"Dal money transfer 2 miliardi di euro di evasione in pochi anni"

“Se ci sono stati eccessi da parte delle forze dell’ordine, i cittadini cinesi li denuncino. Io condanno una reazione assolutamente non giustificabile. Non si organizzano rivolte con sassate alle forze dell'ordine”. E’ il commento del presidente della Regione Enrico Rossi all’indomani della ‘battaglia’ all’Osmannoro, in seguito ad un controllo della Asl, tra polizia e cittadini cinesi. Questi ultimi hanno denunciato “vessazioni” nei confronti delle loro attività.

Rossi, che fa sapere di avere parlato della questione con il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, invita alla calma, ma nello stesso tempo conferma “l’impegno di combattere ogni forma di malavita e di criminalità”. Aggiungendo di avere chiuso, nel corso del proprio mandato, 673 dormitori. “Gli ultimi controlli accertano un 50% di irregolarità, significa che i controlli migliorano. Continueremo così, mancano ancora 1.700 aziende dove effettuare verifiche”.

Rossi ha parlato anche di “2-3 miliardi di evasione fiscale, in pochi anni, derivati dal sistema del money transfer che hanno origini dalla zona di Prato. Ne parlerò con il generale della Finanza De Gennaro, serve una task force ad hoc”.

Il presidente della Regione ha parlato anche del massiccio uso del contante fatto dai cittadini cinesi, che infatti vengono spesso derubati. “Non dovrebbero più girare con il contante, perché è sinonimo di nero”. Un appunto che forse andrebbe rivolto anche al governo Renzi, che ha innalzato il limite di pagamento in contante fino a 3mila euro.

“Quello che è successo a Sesto mi ha colpito e mi preoccupa. È evidente che tutte le istituzioni debbano essere presenti più che mai nel territorio e nella lotta all'abusivismo ed allo sfruttamento del lavoro in nero - scrive su Facebook il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Dobbiamo impegnarci per affermare la legalità, principio che non è né di destra né di sinistra. È di tutti noi. Perché la convivenza senza il rispetto delle regole è solo un'utopia. E su questo punto c'è bisogno di disponibilità concreta da parte dei rappresentanti della comunità cinese”.

FOTO - Osmannoro: scontri lavoratori cinesi-polizia

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