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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Province: entro il 2 ottobre l'ipotesi di riordino della Regione Toscana

Si è riunita per la prima volta la Commissione congiunta tra Consiglio regionale e quello delle Autonomie Locali. Ma i tempi sono stretti: entro il 24 ottobre le carte al governo

In Regione il tema sul riordino delle province tiene sempre banco. Adesso tuttavia c’è un incognita in più, il tempo. Tempi stretti, strettissimi e programma di lavoro serrato per la Commissione congiunta Consiglio regionale e Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), insediata questa mattina in Palazzo Panciatichi. Sotto la presidenza di Alberto Monaci (presidente dell’Assemblea toscana) la commissione è composta da Marco Filippeschi (presidente Cal e sindaco di Pisa), i capigruppo in Consiglio regionale, i rappresentanti del Consiglio delle autonomie e l'assessore Riccardo Nencini, delegato dal presidente della Regione Enrico Rossi. Entro il 2 ottobre, infatti, il Cal dovrà deliberare la propria ipotesi di riordino delle province. La commissione congiunta per questo sarà obbligata a concludere i lavori in tempo utile rispetto a questa scadenza, fornendo al Consiglio delle autonomie un documento di indirizzo. L’ipotesi di riordino poi sarà inviata alla Regione che, non più tardi del 24 ottobre, trasmetterà al governo la delibera sulle proposte in merito.

Da Monaci e Filippeschi, si legge ancora, c’è stata la ferma volontà di riunire anche in modo molto serrato la conferenza congiunta per favorire tempi rapidissimi di lavoro. Tra le questioni emerse a margine dei lavori, “anche un errore tecnico nella legge nazionale sul riordino delle Province. Infatti, si dice che entro 60 giorni dalla entrata in vigore della legge di conversione (lo scorso 15 agosto), il governo adotta il provvedimento legislativo di riordino delle Province sulla base delle proposte delle Regioni o, in assenza di queste, sulla base del parere della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali. Ma il termine indicato (60 giorni dal 15 agosto) giunge a scadenza prima del termine entro cui le Regioni devono inviare le proposte di riordino (il 24 ottobre al più tardi”. L’incongruenza dei termini, precisano gli uffici legislativi del Consiglio toscano, “non pregiudica in alcun modo i tempi riservati alla Regione”.
 

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