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Rimpasto a Palazzo Vecchio: Renzi prende la cultura, la giunta è rosa

Le deleghe rimarrano nelle mani del sindaco per un anno. Giuliano da Empoli andrà a fare il direttore del think - tank del Big Bang lanciato alla Leopolda. La Biti entra in giunta

Esce Giuliano da Empoli, entra Matteo Renzi. Detta così sembra una sostituzione calcistica. Non lo è, anzi la questione è tutta politica. Giuliano da Empoli infatti, dopo due anni e mezzo di mandato, lascia l’assessorato alla cultura del Comune di Firenze. Se ne andrà per qualche tempo nella grande mela, a New York. Tornerà a scrivere. Non solo, seguirà da vicino l’evolversi del Big Bang. Sara lui infatti a guidare il think - tank del Big Bang, letteralmente il serbatoio di pensiero della corrente politica/generazionale di Matteo Renzi. E così le deleghe dell’oramai ex assessore sono state raccolte direttamente dal sindaco Renzi. Un impegno ad interim, come da lui stesso annunciato, che lo vedrà impegnato per circa un anno, in pratica l’intero 2012. “Da Empoli – ha spiegato ieri Renzi alla stampa – mi ha comunicato che avrebbe lasciato l'incarico da assessore, perché si occuperà del think tank. E' una decisione di qualità etica e umana”.

La scelta di prendersi le deleghe alla cultura è figlia di una scelta ben precisa, un segnale che il sindaco rottamatore più famoso della penisola ha voluto mandare non solo ai cittadini fiorentini ma a tutta la politica italiana. Credo che la cultura sia oggi una sfida chiave. Il 2012 sarà l’anno della cultura”. Per Firenze quindi: le partite in ballo durante il 2012 sul fronte culturale saranno molteplici, molte delle quali decisive. Dai lavori di ampliamento del museo di Palazzo Vecchio, il sistema dei teatri che dovrà andare a regime, tutta la vicenda che investe il Maggio fiorentino ed il nuovo Teatro dell’Opera, inoltre la conclusione del Museo del ‘900 in Santa Maria Novella e l’enigma sulla Battaglia di Anghiari di Leonardo. Un anno luccicante, insomma, ed è bene, secondo la teoria di Renzi, che le lampade restino sempre ben accese, anche perché sono tutti “temi sui quali si può mangiare”, smentendo il vecchio brutale adagio che con la cultura non si arriva in fondo alla giornata.
C’è Firenze, ma c’è anche il sistema Italia. Il messaggio del sindaco è chiaro: l’individuo non può vivere solo all’interno della palizzata circoscritta dai mercati, dall’economia, dalla crisi o dallo spread. Tradotto, per usare una analogia biblica: “Non di solo pane vive l'uomo”. E così la provocazione, ovvero riportare la politica al centro di quella cultura troppo spesso, a detta del primo cittadino, “per addetti ai lavori”. “In questo momento – ha sottolineato Renzi – il Paese sta ragionando poco su questi temi. Siamo presi troppo dalle tasse e dai tassi, quasi fossimo solo funzionari contabili. Credo che accanto a questo lavoro occorra tornare al core business del nostro Paese. Credo che la cultura sia il nostro futuro, più che il nostro passato. Finché continueremo a lasciarla a pochi eletti non ci sono prospettive”.

GIUNTA – Se Giuliano da Empoli lascia a metà del guado, Caterina Biti, eletta in Consiglio comunale con la lista ‘Facce nuove in Palazzo Vecchio’, poi entrata nel gruppo Pd, sarà il nuovo assessore all’ambiente della giunta Renzi. La Biti prende la delega all’ambiente, fino a ieri nelle mani dell’assessore all’urbanistica Elisabetta Meucci. Troppo esteso un assessorato comprendente urbanistica, territorio e ambiente. La scelta di Da Empoli ha spianato la strada quindi per questo mini rimpasto. Veterinaria, Caterina Biti con i suoi 35 anni diventa l’assessore più giovane in Palazzo Vecchio. La casellina che lascia vuota nel Salone dei Duecento sarà riempita da Andrea Vannucci, 29 anni, anche lui della lista 'Facce nuove in Palazzo Vecchio' ed anche lui confluirà nel gruppo del Pd. Con l’ingresso della Biti in giunta restano otto i membri: 5 donne e 3 uomini. Integralmente monocolore, tutta sotto l’insegna del Partito Democratico.
 

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