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Pausa fumo? Una sciocchezza, entra in vigore la circolare sui risparmi del Comune

Palazzo Vecchio contro gli sprechi: dopo l'obbligo di timbrare il cartellino per fumare, ora verrà attivato un regolamento sui consumi, dando qualche consiglio del tipo "preferire le scale all'ascensore"

Qualcuno può pensare che timbrare il cartellino per fumare una sigaretta sia una misura coercitiva. Poi ci sono quelli che la buttano sul piano economico: chi fuma non produce, chi non produce è giusto che non guadagni. C’è chi infine tira fuori discorsi di buon senso, dinamiche di fiducia: il datore di lavoro sa che una pausa migliora la concentrazione nella misura in cui il dipendente non se ne approfitta. Tutte opinioni su cui discutere; se il dibattito avrà per sfondo i “gironi danteschi” della pubblica amministrazione state sicuri che ne verrà fuori un bel polverone.
BUONE MANIERE- Su questo filone tematico si inserisce una circolare di Palazzo Vecchio attualissima, in fase di attivazione per tutti gli uffici comunali. Il titolo “Linee guida per la riduzione dei consumi”, lo scopo è quello tracciato dal testo del bilancio preventivo 2011 da poco approvato in Consiglio, che al capitolo consumi per utenze si impone di recuperare 2,1 milioni di euro rispetto all’anno precedente, circa il 10,55%. La dieta del Comune quindi inizia dalle buone maniere: da una nuova disciplina delle abitudini si cerca di far cassa. Le norme sono tante, alcune intervengono direttamente sulle pratiche quotidiane dei dipendenti, altri sono precetti sotto forma di incoraggiamenti, consigli. Così le nuove tavole della legge comunale regolano le fasi del caldo e quello del freddo, estate inverno, ma anche la telefonia fissa, l’illuminazione e l’uso delle fontanelle.

CONDIZIONATORI- Il capitolo “rinfrescamento estivo” si incentra sull’uso dei condizionatori che potranno essere attivi dal 15 giugno al 15 di settembre, solo nelle ore di lavoro, ma soprattutto “per temperature esterne superiori ai 30 °C”. In caso di accensione i locali e gli uffici non potranno mai andare sotto la soglia dei 26 gradi. In quest’ottica si inserisce il primo articolo del capitolo che sancisce l’immediata sospensione della realizzazione “di nuovi impianti di raffrescamento o l’installazione di nuovi apparecchi portatili”.
CALDAIE. L’inverno fiorentino non è mai mite, il freddo si fa sempre sentire, ma le caldaie sono inquinanti è consumano. Così i termosifoni non potranno mai far oltrepassare la temperatura sopra i 19 gradi; i più freddolosi si dovranno arrangiare ricorrendo a qualche panno in più, anche perché è “vietato l’uso di stufette portatili”.
TELEFONIA. Tempi magri anche per le telefonate a casa, infatti “si provvederà d’ufficio a disabilitare gli apparecchi telefonici fissi alle chiamate urbane, interurbane, verso servizi a tariffazione speciale e verso telefoni cellulari”. Non per tutti però, si sono sempre delle eccezioni di vertice. Poi il decalogo continua con gli spechi di luce ed acqua, così si prescrive “fontane e vasche saranno mantenute accese solo nei giorni di sabato, domenica e altre festività” ed è sospesa l’accensione di quelle prive di un sistema di ricircolo dell’acqua; per quel che riguarda l’illuminazione verranno promosse tutte quelle iniziative utili a tagliare del 10% l’utilizzo dell’impianto luci.
La circolare si conclude con una serie di buone pratiche, un mix tra ecologia e “Manuale delle giovani marmotte”. Consigli pratici su come fare per esempio a rinfrescare i locali senza l’uso del condizionatore: “per assicurare temperature di comfort negli immobili gli utenti devono privilegiare azioni alternative al raffrescamento meccanico dell’aria, quali ad esempio la ventilazione naturale degli ambienti”. C’è un piccolo consiglio significativo, che forse racchiude in sé la filosofia della circolare e dei nostri tempi: “preferire le scale all’ascensore, quando possibile”.
 

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