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Primarie, Renzi è il nuovo segretario del Pd. Rossi: "Saremo leali"

394.914 votanti. Di questi, 309.332 se li è accaparrati Renzi. In percentuale, il 78,4%. Poi, quel poco che è rimasto, se lo sono spartiti Gianni Cuperlo, che si è fermato all’11,48% e Pippo Civati poco sotto, al 10,13%. I DATI IN TOSCANA

Quando qualcuno vince, c’è sempre chi perde. Così nello sport, così in politica. Così nella vita. Sarà per questo che qualche decina di anni fa, al tempo dei blocchi politici e delle utopie, dalle parti del Partito comunista la parola vittoria, in nome dell’egualitarismo, fu tacciata come fascista. Quello stesso partito sui cui poggia l’albero genealogico del partito che si è preso Matteo Renzi. Per intero.

In Italia, ma soprattutto in Toscana, dove il sindaco di Firenze è stato praticamente promosso alla segreteria da un editto bulgaro. I numeri: 394.914 votanti. Di questi, 309.332 se li è accaparrati Matteo Renzi. In percentuale, il 78,4%. Poi, quel poco che è rimasto, se lo sono spartiti gli altri due candidati. Gianni Cuperlo, che si è fermato all’11,48%. Civati poco sotto, al 10,13%. (vista nella logica dell’assemblea nazionale: 59 rappresentanti sono stati eletti nelle fila di Renzi, 9 per Cuperlo, 8 per Civati)

Ecco, Cuperlo. Il dato del delfino di Massimo D’Alema, in Toscana, è sensibile. Sì perché con lui, con quella mozione, c’era anche il governatore della Regiona, Enrico Rossi. Che ora ha un problema politico. Si ritrova in netta minoranza dentro al suo partito. Di più, in casa, nella sua Toscana. Intendiamoci, lo sapeva. Sapeva fin dall’inizio di sposare la linea del cavallo perdente. E non si era illuso di miracoli all’ultima curva.

Quel che non sapeva, e non si aspettava, erano le cifre della sconfitta. Che ora si è trasformata in una debacle. Con Renzi ‘padrone’ del partito e con le elezioni a regionali nel 2015. Certo, da qui alla chiamata elettorale passerà un sacco di acqua sotto i ponti. Per onor di cronaca Renzi il prossimo anno potrebbe essere già proiettato verso Palazzo Chigi. E tuttavia cambia poco. La pancia del Pd, i gazebo, la volontà assembleare, ha mandato un segnale chiarissimo: ha messo all’angolo, riducendola all’osso, la vecchia classe dirigente del Pd. E con questo, Rossi, dovrà farci i conti.

“Finalmente si è celebrato il congresso, si sono celebrate le primarie del Pd. Renzi è segretario, gli facciamo i migliori auguri, saremo con lui leali”, ha detto il governatore all’indomani delle primarie. E in questo si è appellato all’unità dei ‘dem’, che va rafforzato “con il nostro contributo di idee e con il nostro impegno”.

ROSSI – Il governatore, dopo aver ricordato di aver dato battaglia “sulle cose che penso, se avessi voluto vincere non avrei fatto la scelta che invece ho fatto”, ha invitato il neo segretario a non pensare solo alla riforma elettorale, o ai costi della politica “su cui è stato promesso il taglio di un miliardo ed è venuto il momento” di farlo. Per Rossi, infatti, c’è anche la grande questione del “lavoro e quella della giustizia sociale che non possiamo lasciare sullo sfondo”.

RICHIAMO A SINISTRA – “Sono convinto – ha continuato – che questo Paese ha bisogno di una sinistra che vince ma anche di cambiamenti profondi: non ha invece bisogno di cambiare verso il moderatismo e il centrismo. L’interpretazione giusta del voto di ieri è quella di procedere con più nettezza con il Pd verso il cambiamento”. Infine, a Renzi, “che ha stravinto con numeri assolutamente eccezionali”, il presidente ha ricordato che ciò gli conferisce “forza e grande responsabilità. Grandi promesse sono state fatte, bisogna che Renzi sia aiutato a produrre quel cambiamento che questo voto esprime. Noi faremo la nostra parte”.

I DATI DEL VOTO IN TOSCANA

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